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Esperto Risponde

Eccessivo sviluppo del setto interventricolare

Sin da ragazzino ero stato ricoverato al Gaslini, insieme a mia sorella di sette anni più grande, per reumatismi che mi avevano interessato in un certo modo il cuore, lì mi avevano anche trovato una scoliosi non lieve, qualche mese dopo ho tolto le tonsille. Da sempre quindi mi hanno detto che avevo un soffio al cuore, cuore un pò ingrandito - visto con raggi x a circa 13 anni - mi hanno detto che non dovevo fare sforzi ed ero esonerato da ginnastica. All'età di circa 35 anni ho preso per un certo periodo eutirox. Ma mi sentivo sempre accelerato e dil medico dopo la diagnosi di ipertrofia ventricolo mi ha fatto sospendere l'eutirox. Tra l'altro ora la tiroide funziona bene. Qualche giorno fa ho ripetuto l'esame ecocardiogramma mono-bidimensionale e doppler -risposta:ipertrofia del setto interventricolare. possibile cardiomiopatia ipertrofica. il medico mentre eseguiva l'esame mi ha chiesto più volte se ho o ho avuto la pressione alta, per quanto mi controllo a me non risulta anzi di media sui 130-70. Disturbi: sono molto ansioso, mi da parecchio fastidio il caldo, fatico a fare le salite e devo rallentare di molto il passo. E' sicuro che devo fare uso di betabloccanti o farmaci simili? quale es. congescor 2,5, anche se l'anomalia fosse congenita e non dovuta a successiva ipertensione?Ho paura che l'uso di tali farmaci mi nuocia in quanto a mio avviso io sono più soggetto a svenimenti per pressione bassa che a pressione alta.
Risposta del medico
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La cardiomiopatia ipertrofica è caratterizzata, nella sua forma più tipica, da un eccessivo sviluppo del setto interventricolare che durante la fase di contrazione cardiaca può restringere, a volte in modo significativo, quella parte di cuore che prende il nome di tratto di efflusso subito a monte della valvola aorta; la conseguenza di ciò è che si può ridurre, soprattutto in alcune situazioni la quantità di sangue che viene espulsa ad ogni contrazione cardiaca e che perfonde i vari organi come il cervello per esempio. Il trattamento farmacologico con beta bloccanti,come il Congescor, nella cardiomiopatia ipertrofica è finalizzato a ridurre la contrazione del setto e quindi ad assicurare una gittata sistolica regolare. Anche se la diagnosi di cardiomiopatia ipertrofica non è certa lei ha invece i sintomi di questa anomalia (intolleranza al caldo e soprattutto gli “svenimenti”) e la terapia prescritta è certamente indicata.
Risposto il: 20 Dicembre 2006