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Esperto Risponde

Egregio dottore, a mia madre 72 enne gli è stato

Egregio Dottore, a mia madre 72 enne gli è stato diagnosticato un epatocarcinoma multifocale. Il suo stato generale di salute è peggiorato per un intevento chirurgico al femore (frattura). E' tutt'ora ricoverata in un reparto medicina lungo degenza. Da esami effettuati: TAC, Ecografia, pare che sia rimasto all'incirca il 30% di fegato sano. I medici la stanno trattando con "PROVERA" pare sia una cura palliativa. Il farmaco da mie ricerche effettuate, sembra non centri nulla con il cr. Come mai l'uso di questo farmaco? Abbiamo chiesto ai medici se fosse possibile "La stimolazione del recettore 1 per la somatostatina" che pare riduca l'invasività del Carcinoma. Inoltre abbiamo chiesto la possibilità dell'utilizzo delle microsfere di gelatina per occludere le piccole arterie per determinare la necrosi del tumore senza causare alcun danno al Parenchima epatico sano circostante (metodo sperimentato al Centro studio del fegato di Barcellona). Ci è stato risposto che quello che si sta facendo e quello che è possibile fare. Le chiedo se la strada sin qui intrapresa è quella giusta ovvero quella perseguibile. La ringrazio.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Data la gravità della patologia diagnosticata e lo stadio in cui si trova è molto verosimile che quella intrapresa sia l’unica strada possibile, in quanto non vi sono dimostrazioni efficaci che vi siano altre alternative con dimostrata maggiore efficacia. Comunqueuna valutazione più adeguata del caso clinico richiede una maggiore quantità di dati a disposizione, nonché la possibilità di visitare la paziente stessa.
Risposto il: 05 Luglio 2005