Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

Egregio dottore, ho 36 anni sono alto 1,82 e peso

Egregio dottore, Ho 36 anni sono alto 1,82 e peso 82 Kg, fin dall'età di 13 anni convivo con una Tachicardia TPSV con frequenza di 210 bpm, la TPSV si è presentata mediamente 5,6 volte l'anno con una durata da 10 minuti ad un massimo di 2 ore e 30 ed è sempre regressa senza assunzione di farmaci tranne le poche volte in cui sono andato in Pronto Soccorso dove hanno usato Isptin per ripristinare il battito alla normale frequenza.
Gli Esami di ECG, Esame Ecocardiografico ed esame ergometrico indicano assenze di patologie, mentre in uno degli ultimi Holter effettuati è stata riscontrata un flutter atriale a blocco variabile 2:1 3:1, con fasi di conduzioni abberrante, della durata di 2 min (innescata e interrotta da bev) a fc media circa 160 bpm. Il fatto sconcertante che dell'episodio registrato, durato ben 2 min, io lo ho avvertito solo per 4,5 secondi pensando ad extrasistole. Un aritmologo che effettua anche ablazioni ha diagnosticato che il flutter mi è stato innescato dall TPSV e che quest'ultima è dovuto al rientro nodale e quindi mi consiglierebbe l'ablazione Transcatetere, escludendo al 100% che la TPSV potrebbe essere dovuta ad ernia iatale. La domanda che le pongo è la seguente si può vivere senza pericolosi rischi con tali tachicardie, premettendo che faccio una vita salutare non bevo non fumo non sono afflitto da alcuna altra patologia (in alternativa su quale sito posso trovare le statistiche ufficiali di successo dell'ablazione transcatere?) Grazie.
Risposta del medico
Paginemediche
Paginemediche
Non mi sembra così strano non aver avvertito il flutter visto che la sua frequenza era complessivamente inferiore a quella abituale della TPSV. Mi sembra inoltre di condividere certamente il fatto che la tachicardia non dipenda dall’ernia iatale.
Non mi riferisce se mai si sia cercato di impostare una terapia farmacologica di mantenimento per evitare gli episodi di TPSV e forse la loro attuale frequenza potrebbe prevederla.
Anche l’ipotesi dell’ablazione potrebbe essere considerata, ma chiaramente va valutata da un aritmologo con specifica esperienza .
Risposto il: 12 Gennaio 2007