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Esposizione al fumo passivo

Buongiorno, Avrei un dubbio riguardo la correlazione tra fumo passivo e tumore ai polmoni: premesso che mio padre è mancato per un tumore ai polmoni (fumatore, ma aveva smesso da 10 anni), io comunque non sono mai stato esposto a fumo passivo o attivo fino a circa 4 anni fa. Da allora sono costretto (per lavoro) a frequentare per circa 8/16 ore mensili uno studio di professionisti in cui non vige il divieto di fumare e conseguentemente mi ritrovo esposto al fumo passivo. Tale esposizione è significativamente rilevante per malattie tumorali come quella dei polmoni? Nel caso si interrompesse tale esposizione rimarrei comunque maggiormente a rischio di chi non è mai stato esposto a fumo passivo? Vi ringrazio

Risposta del medico
Dr. Giorgio De Bernardi
Dr. Giorgio De Bernardi
Specialista in Pneumologia e Allergologia e immunologia clinica

L'esposizione al fumo passivo comporta una aumentata quota di sostanze tossiche per l'organismo, molto maggiore del fumo diretto. Quindi in un locale ove sono attivi diversi fumatori, la concentrazione di tali sostanze è altissima e proporzionale al numero di sigarette fumate. A parte i problemi di educazione delle persone con cui Lei è costretto a convivere per almeno 8 ore al dì, penso che debba informarsi sulla possibilità di denuncia del datore di lavoro. Ricordo che una donna asmatica, non fumatrice, fu costretta a respirare fumo da parte dei colleghi per anni. Purtroppo decedette per crisi asmatica e la ditta, nonostante fosse supportata da luminare della Pneumologia come consulente di parte, fu poi condannata in giudizio. Provi ad accennare questo risvolto a chi comanda nel suo ufficio. Se non ottiene soddisfazione, ci sono sempre le vie legali. Cordiali saluti.

Risposto il: 08 Agosto 2017