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Gent.mo dott./dott.ssa, a seguito di lancinanti

Gent.mo Dott./Dott.ssa, a seguito di lancinanti dolori al momento della defecazione e, successivamente, copiose perdite di sangue, dopo due mesi di sofferenze, il 25/02/98, sono stata sottoposta, nella mia città, ad "Emorroidectomia con laser CO2", nonostante la diagnosi fosse "Ragade anale". Ed infatti, i dolori e la difficoltà di evacuazione non cessavano, così il 02/04/98 sono stata rioperata c/o un altro istituto di cura privata a Bologna. Terapia: "Sfinterotomia calibrata posteriore. Anoplastica. Asportazione papilla anale". Per circa 4 mesi ho goduto di ottima salute, buona evacuazione, ventre piatto. Il 02/09 dello stesso anno ho subito un raschiamento per aborto interno. Dopo circa un mese ho cominciato ad avere serie difficoltà nella evacuazione: avevo dolori addominali, ma il Retto era contratto, tipo crampo, incapace di dilatarsi e consentire la fuoriuscita delle feci. Dapprima sporadici, questi eventi sono diventati ben presto quotidiani. A seguito di defecografia (Luglio 2000) mi è stata diagnosticata una "Dissinergia del muscolo pubo rettale e sfinteriale anale. Rettocele anteriore (cm. 2,5) da pulsione intermittente. Stipsi cronica. Dolore pelvico cronico". Da allora ho fatto numerose visite ed analisi (manometria, endosonografia,potenziali evocati sacrali etc.) e riabilitazione (Biofeedback ed elettrostimolazione) a Iesi ed a Roma, senza risultato. Ho, tra l'altro, usato prodotti di ogni tipo (es. pomata nitroglicerina, Dilatan), senza alcun giovamento. Un medico di Modena nel Febbraio 2002 ha riscontrato una "Fase attiva severa di Sindrome da spasmo degli elevatori". Nel giugno 2002 ho impiantato uno stimolatore (IPG) Interstim ed un elettrodo quadripolare (radici sacrali S.3 e S.4) c/o l'Ospedale di Montecchio (R.E.) ottenendo un giovamento (20-25%) che è durato circa un mese dall'intervento definitivo, ma poi sono ritornata alla situazione precedente. Attualmente, per defecare, impiego un'ora, un'ora e mezza, devo tornare in bagno più volte, uso le mani per dilatare il retto (più precisamente, c'è un anello duro e teso appena dopo l'ano), anche se con difficoltà, essendo questo contratto e non rilasciato. Oltre le mani uso quotidianamente clisteri in quanto le feci spesso restano intrappolate all'interno del canale rettale dandomi un dolore atroce: il ventre si gonfia ed è dolente, la deambulazione è estremamente difficile, quasi avessi un bastone rigido inserito nel retto. Il bolo fecale non è più tondo e composto: a parte la prima evacuazione con feci strette tipo rotolino, le successive, (quando, dopo numerose e forzate spinte, riesco a farle uscire) sono piatte, schiacciate, tipo tagliatella; a volte è impressionante perchè hanno gli angoli!, oppure sono a piccoli spruzzi. Il dolore che segue a queste sedute quotidiane, con o senza liberazione dell'intestino e/o retto, è estenuante: a volte ho difficoltà anche a parlare, quasi tutti i muscoli tirassero in un unico crampo! La qualità della mia vita è terribilmente compromessa e sto perdento la forza ed il coraggio di iniziare una nuova giornata... Dal Febbraio 2000 sono la mamma di una bella bimba (avuta con sacrifici e dolori enormi) che non riesce a svolgere il suo ruolo di mamma ed avere la gioia di esserle a fianco quando va all'asilo o al parco a giocare. Le parole non sono sufficienti per descriverLe la mia angoscia. Qualcuno mi ha detto che mi devo ritenere fortunata perchè non ho un tumore, ma la gente non può capire che questa non è vita, che un dolore quotidiano annienta il corpo e si annida nella mente e la corrode. Quanto ho da vivere ancora? Venti, Trent'anni: quanti giorni hanno tutti questi anni? La prego, mi aiuti, sono disperata. Ho altri nominativi di medici, anche all'estero (es. A. Longo, J. Nichols, etc.), ma sono tanto stanca e non ne posso di fare tentativi, facendomi ogni volta visitare ovunque e comunque. La prego, mi indichi Lei qualche soluzione o comunque un centro (Milano, Torino, estero etc.) dove possa trovare uno o più medici disposti a ridarmi la mia vita. Grazie.
Risposta del medico
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Caso difficile peraltro spiegato molto esaurientemente. E’ possibile ipotizzare una terapia chirurgica. Necessario visionare gli esami eseguiti. Come specialisti nella sua zona: Dr. Carriero (Sassuolo), altrimenti Dr. Longo riceve sia a Roma che a Palermo.
Risposto il: 10 Luglio 2003