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Gentile tuttocuore.it, nel luglio scorso, a

Gentile tuttocuore.it, nel luglio scorso, a seguito di una febbre molto alta con dolori al petto, mi sono recato a pronto soccorso dove mi è stata diagnosticata una pericardite acuta con modesti versamenti al cuore e al polmone sx. dopo 10 giorni di ricovero ed esami non è stata trovata la causa ma si è ipotizzato un'influenza trascurata. sono stato dimesso con Terapia cortisonica - medrol 16 mg - a scalare. i seguenti esami cardiologici dimostravano un netto miglioramento, ecocardiogramma regolare, esame da sforzo idem, elettro cardio idem. la terapia al Cortisone era a scalare molto lentamente ( da 16 > 12 > 8 > 4 mg al giorno) e tutto era ok fino alla sospensione. dopo una settimana sono ricaduto in una recitiva, stessi dolori poca febbre. gli esami cardiaci non evidenziavano nulla se non un lieve ispessimento - normale - del Pericardio. ho riiniziato la terapia cortisonica con scalatura ancora più lenta ma ancora una volta ad una settimana dalla sospensione una nuova ricaduta lieve. adesso ho ripreso (consiglio del medico d'ospedale) ancora il cortisone, sono ripartito ancora da 16 mg medrol con in più una pillola di colchicina al giorno. la dose di cortisone è a scalare, quindi dall'ultima recitiva del 31- 12- 05 iniziata con 16 mg di medrol e 1 di colchicina sono adesso 2-2-06 a 12 mg di medrol + 1 colchicina. vorrei sapere se queste recidive possono essere superate e come, ma soprattutto credo che il medico stia abusando del cortisone. secondo voi di tuttocuore esiste un'alternativa valida al cortisone (che non produca i suoi danni) e se si per quanto tempo è da protarre nelle dose da voi eventualmente indicate assieme alla colchicina? quest'ultima quando è da sospendere? grazie a tutti per il servizio che offrite. tiziano
Risposta del medico
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La pericardite virale od idiopatica è comunemente una malattia autolimitante con buona prognosi: usualmente risponde bene alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei (indometacina, ibuprofene o acido acetilsalicilico). Solo nei casi resistenti si associa un trattamento cortisonico che deve essere a scalare e durare 4 settimane. Si ritiene inoltre che i cortisonici a bassi dosaggi non siano efficaci nel prevenire le recidive che usualmente si manifestano alla sospensione del farmaco. L’uso della colchicina alle dosi di 1 mg al dì, inutile nella fase acuta della malattia si è dimostrato utile nella prevenzione delle recidive. Nei pazienti con evidenza di pericardite ricorrente, in assenza di malattie sistemiche, come nel suo caso, la terapia consigliata attualmente è Prednisone 1,5-1,0 mg/Kg/die per 4 settimane, da scalare nei due mesi successivi sostituendolo con Ibuprofene. Può associarsi anche la colchicina. In ogni caso è necessario associare una terapia di gastroprotezione.
Risposto il: 09 Febbraio 2006