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Esperto Risponde

Hiv o mst ?

Buonasera, sono un ragazzo e a metà gennaio ho avuto un rapporto a rischio ( rottura preservativo per alcuni secondi durante rapporto vaginale con rischio anche per hiv-2 ). Dopo 2 settimane ho avuti alcuni sintomi, come un forte fastidio alla gola ( il medico di base al quale ho detto tutto ha escluso fossero i linfonodi ma forse esofagite da reflusso ), problema risolto in circa 1 mese, ho avuto per circa 4 mesi forti eruzioni cutanee e prurito ( diagnosticate come eczema sub-acuto del tronco ) ora, dopo una cura cortisonica sembravo essersi un pò alleggerite, insieme a questo ho avuto anche un forte fastidio agli occhi, dopo cura col collirio il bruciore è passato ma restano rossi. Inoltre da ormai 5 mesi ho la lingua tutta tagliata, a volte un pò bianca, il primo periodo era dolorante ma ora no. Inoltre da circa 2 mesi ho un forte dolore agli arti inferiori ( dalle ginocchia in giù ). Preso dal panico ho passato il primo periodo a eseguire test su test presso azienda ospedaliera, a 26,33, 43 gg test di IV generazione sempre fortunatamente negativi. A 4 mesi ho eseguito uno screening mst presso laboratorio privato ( ab hiv 1-2 esame eseguito in service, epatite B e C, sifilide, herpes I-II ) tutto negativo. Alcuni giorni fa, a 6 mesi dal rischio, anche 2 autotest hiv mylan e insti, sempre negativi. Nonostante tutto sia negativo, non riesco a darmi pace, non sto ancora bene ( lingua sempre tagliata, occhi rossi, forti dolori alle gambe, eruzioni cutanee, perdita di 10kg, spesso diarrea ), tutto questo dopo quel rapporto a rischio, non so se sia realmente collegato a quell'episodio o no. Mi consigliate di dimenticare tutto o di ripresentarmi presso il centro ospedaliero per ripetere i test, o cos'altro fare ? Mi farebbe piacere una vostra opinione su questa mia situazione. RingraziandoVi anticipatamente, cordiali saluti.

Risposta del medico
Specialista in Malattie infettive e Medicina interna

Per quanto riguarda i suoi quesiti riguardo all'HIV, la risposta è sempre la stessa: si tratta di una imponente componente patofobica, sostenuta da sensi di colpa non rimossi. Lei non ha contratto l'infezione da HIV e nemmeno altre "comuni" infezioni sessualmente trasmesse. Lasci trascorrere qualche tempo e se persistono i disturbi, faccia accertamenti, ma in ambito internistico.

Risposto il: 26 Luglio 2019