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L’ESPERTO RISPONDE

Il 17 agosto ho avuto un infarto miocardico acuto

il 17 agosto ho avuto un infarto miocardico acuto della sede anteriore trattato con angioplasticain urgenza eseguita al termine di coronografia diagnostica, con accesso percutaneo per via femorale dx. Mi sono state riscontrate tre occlusioni: Ramo IVA medio completamente occluso e trattato con applicazione di stent tradizionale. Ramo CX che presenta solo al tratto distale una stenosi del 90%, e che non viene trattato; e infine la Coronaria Dx che appare interessato, al suo tratto medio, da una stenosi del 60-70%, e che non viene trattata. Ora si ritiene di intervenire con un'altra procedura angioplastica per il trattamento di queste due altre stenosi. Le chiedo gentilmente, ma non sarebbe opportuno prima eseguire deglli acertamenti diagnostici(Scintigrafia o ECO) per valutare se gli eventuali rischi dell'angioplastica sono superiori ai benefici ottenuti con la stessa? Non sarebbe opportuno avere una mappa cardiaca per conoscere lo stato dei tessuti irrorati da queste due vene occluse, prima di intervenire? La ringrazio sentitamente per l'aiuto che può darmi. Grazie infinite
Risposta del medico
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Le scuole di pensiero possono essere diverse. Personalmente penso che prima di reintervenire sarebbe opportuno procedere a rivalutare la situazione con test specifici per capire il significato funzionale delle lesioni che a volte è più importante dell’evidenza anatomica.
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