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Esperto Risponde

IN PROGRESSIONE

Mio papà ha 88 anni e da tre anni assume ormoni per un carcinoma alla prostata (enantone e casodex, il c.d. BAT). Ultimamente il psa totale ha subito un incremento (tre anni fa era 112, dopo quattro mesi di terapia ormonale 4,80 e dopo integrazione con casodex 50 era sceso a 0,10 e da giugno u.s. è aumentato a 0,47. Sono stati visti secondarismi ossei dorsali nel nov.2005, non rilevati dalla scintigrafia ma dalla rmn e dalla tac, definiti "riparati". Una tac con mdc di questi giorni, è risultata negativa anche per torace e addome completo, escludendo megalie ai linfonodi, ed ha definiti invariati i detti secondarismi. Mi domando, in assenza di approfondimenti circa il gleason della malattia e solo con esami chimici e quanto Vi ho riferito, cosa sarà possibile fare se la malattia divenisse insensibile agli ormoni? C'è ancora qualche speranza per contrastare la progressione della malattia Papà porta il pace-maker, ha una forte artrosi, e i medici lo definiscono ancora in gamba per la sua eta'. Grazie e scusatemi tanto per il disturbo. Ferdinando
Risposta del medico
PROBLEMI TECNICI HANNO IMPEDITO DI POTERE RISPONDERE TEMPESTIAMENTE E CE NE SCUSIAMO. LA CONDIZIONE DI SUO PADRE E' PURTOPPO A PROGNOSI SFAVOREVOLE PERCHE' APPARE UNA MALATTIA AVANZATA METASTATICA IN FASE DI RIPRESA BIOCHIMICA ,ESPRESSIONE DI VEROSIMILE INSORGENZA DI ORMONOINDIPENDENZA. LA CONDIZIONE POTRA' ESSERE SEGUITA DALL'ONCOLOGO NEI LIMITI DELLE POSSIBILITA' CHE L'ETA' E LE CONDIZIONI DEL PAZIENTE CONSENTONO.
Risposto il: 14 Marzo 2007