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In soggetti bradicardici dediti ad intensa

In soggetti bradicardici dediti ad intensa attività fisica (FC diurna a riposo 40/45 notturna 33/38), la fibrillazione permanente con lievi disturbi, ricomparsa dopo cardioversione elettrica, ha le stesse probabilità di rischio tromboembolico e di scompenso cardiaco dei soggetti tachicardici? E' consigliabile l'ablazione e/o il pace-maker? I farmaci sono gli stessi?
Risposta del medico
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La domanda è complessa. I farmaci possono essere diversi, perché in caso di fibrillazione atriale bradicardica NON devono essere assunti (o devono essere assunti in dosi ridotte e personalizzate) i farmaci che riducono la frequenza del battito cardiaco (ad esempio, i betabloccanti, la digitale, il verapamil, l’amiodarone, altri antiaritmici). La terapia anticoagulante va effettuata in ogni caso, perché il rischio tromboembolico è presente sia nella fibrillazione atriale “bradicardica” che in quella “tachicardica”. L’impianto di un pacemaker è indicato se la frequenza della fibrillazione atriale rimane troppo bassa e/o se ci sono pause prolungate dopo aver sospeso i farmaci controindicati, oppure se questi farmaci non si possono togliere (ad esempio, per la presenza di aritmie ventricolari importanti).
Risposto il: 22 Maggio 2007