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Esperto Risponde

Interazione farmaco ansiolitico e metabolismo

Buon giorno.

Ho un quesito che so già essere stato posto altre volte da altri utenti ma purtroppo non sono ancora riuscita a trovare una risposta concorde e tantomeno univoca tra i vari professionisti.

La mia domanda riguarda l'effetto sul peso corporeo e più nello specifico sul metabolismo e sulla ritenzione di liquidi della molecola escitalopram. E' ormai appurato che statisticamente la maggior parte di coloro che assumono regolarmente cipralex (o altri farmaci a base della stessa molecola) sono interessati da un aumento del peso più o meno consistente. Anche persone che giurano di non aver modificato le loro abitudini alimentari e/o la loro attività fisica. Gli effetti sul peso poi sono spesso rientrati o scomparsi alla sospensione del farmaco.

La mia domanda è: possiamo affermare con certezza che l'aumento di peso sia collegato solo ed esclusivamente ad un aumento dell'appetito e quindi alla tendenza ad assumere più cibo o cibi più calorici o al limite ad un aumentato stato di benessere che al contempo induce a rallentare il controllo sull'assunzione di cibo? Io stessa ho assunto il farmaco per circa tre anni e dopo neppure un anno ho iniziato a prendere costantemente peso fino a raggiungere un picco di + 8 che mi ha portato a decidere per la sospensione del farmaco. Nel giro di sei mesi sono tornata al mio peso forma.

Nel mio caso devo per onestà affermare di avere sì ingerito più cibo ed essermi concessa forse qualche “peccato” in più in linea generale grazie (o a causa) all'effetto stabilizzante sill'umore e alla tendenza a essere più serena e meno rigida con me stessa. Premesso questo però sono anche certa di essere ingrassata comunque troppo in proporzione alla maggior quantità di cibo assunto, conosco molto bene il mio corpo e conosco bene gli effetti delle mie abitudini sul mio peso quando sono collegate solo al cibo e alla attività fisica. Vorrei anche non rischiare di far passare la forma fisica come più importante dei benefici del farmaco sullo stato psicofisico della persona ma rimane anche il fatto che l'aumento del peso speso induce le persone stesse a rinunciare ad una terapia di per se benefica poiché il beneficio sull'umore indotto dal farmaco viene spesso vanificato dallo sconforto di essere ingrassati. So anche che ogni fisico potrà reagire in maniera differente alla assunzione di un farmaco però a mio avviso la differenza riguarda più l'entità dell'aumento del peso piuttosto che l'aumento stesso che a quanto pare sembra essere piuttosto generalizzato. Se esistono quindi meccanismi di azione della molecola sul metabolismo o sulla ritenzione di liquidi potreste per cortesia spiegarmeli in modo che io possa gestire consapevolmente l'assunzione del farmaco o eventualmente rivolgermi ad altre molecole.

Grazie infinite

Risposta del medico
Dr. Emanuele De Vietro
Dr. Emanuele De Vietro
Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Psicologia ad indirizzo medico

Salve, il problema è che nessuno conosce in modo scientifico certo il funzionamento del farmaco antidepressivo sui neurotrasmettitori e le interazioni complesse con il sistema ormonale (come nel suo caso) e addirittura sul microbiota che ricordiamo è quell'insieme di virus, batteri e miceti che si trova soprattutto nell'intestino e che viene considerato dalle neuroscienze, un secondo cervello. Da quanto detto è chiaro che abbiamo solo ipotesi e nessuna certezza e quindi le risposte degli specialisti divergono. Le consiglio di non cercare certezze impossibili e di avere un approccio empirico provando diverse molecole per valutare quella con meno effetti collaterali spiacevoli. Le ricordo che esiste una terapia cognitiva comportamentale di provata efficacia e con nessun effetto collaterale che potrebbe essere la soluzione ottimale abbinata alla cura farmacologica per aumentare drasticamente le possibilità di guarigione delle cause psicologiche alla base dei suoi disturbi. Saluti

Risposto il: 01 Giugno 2018