A parte il Frontal, che agisce su tutt'altro sistema, sia il sereupin (paroxetina) che il dostinex (cabergolina), hanno qualcosa a che vedere con le due grandi famiglie di neurotrasmettitori derivati dal triptofano e dalla tirosina, cioè la 5 idrossitriptamina (serotonina) e la dopamina (da cui derivano anche la noradrenalina e l'adrenalina). Questi due "ceppi" di molecole hanno in comune il fatto di intervenire simultaneamente (anche se in modo diverso) su processi comportamentali come la riproduzione, la nutrizione, il ritmo sonno-veglia, la percezione del dolore e la partecipazione affettiva alle relazioni. Per questo motivo, i farmaci che sfruttano alcune loro caratteristiche (per esempio la cabergolina attiva i recettori dopaminergici che inibiscono la secrezione di prolattina) possono "impattare" sull'azione di altri farmaci diretti a scopi apparentemente molto distanti, come appunto il miglioramento del tono dell'umore nel caso della paroxetina (che accentua prevalentemente l'azione della serotonina).
Ciò non vuol dire che diventa impossibile associare tutti questi farmaci tra loro. E' chiaro però che l'attenzione del curante deve essere, in questi casi, molto alta.
Ho registrato delle segnalazioni di iperprolattinemia in corso di terapia con paroxetina.
Teoricamente il dostinex dovrebbe abbassare i livelli di prolattina indipendentemente dalla causa di iperprolattinemia, quindi l'associazione potrebbe essere vantaggiosa.
Però è sempre bene che tra i diversi specialisti che seguono un paziente con farmaci "sovrapponibili" ci sia un filo di comunicazione.
La maggior parte degli errori medici da uso inappropriato di farmaci dipende proprio dal fatto che ogni specialista crede di essere il solo ad occuparsi del proprio paziente.
Saluti