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Esperto Risponde

Malattia che colpisce anche gli uomini

Dott. vorrei un chiarimento,il mio cane all'80% potrebbe avere la lesmaniosi , il veterinario mi ha detto che viene trasmessa solo tramite un tipo di zanzara più grande della zanzara normale, ed è una malattia cronica. Volevo sapere da che esame viene rilevata questa malattia nelle persone ed è curabile? Grazie per il tempo che mi ha dedicato.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
La leishmaniosi è una malattia che colpisce il cane e l’uomo ed è causata da un protozoo, la Leishmania. E’ una malattia conosciuta da moltissimi anni, diffusa in molte aree geografiche e che oramai è divenuta endemica anche in moltissime regioni italiane. Da sempre presente nelle regioni meridionali italiane, negli ultimi anni si è progressivamente radicata sia nelle regioni centrali che in alcune regioni del nord. La diffusione della malattia è legata alla presenza dell’insetto vettore, il flebotomo, una specie di zanzara di dimensioni inferiori alle zanzare comuni. Il flebotomo è una specie di zanzara che predilige le zone collinari ed il clima temperato a differenza delle altre zanzare che invece preferiscono i luoghi umidi e stagnanti. Si tratta tuttavia di un insetto che si adatta molto ed infatti sta progressivamente estendendo la sua presenza anche in aree dove non era mai stato presente. Il flebotomo trasmette la leishmania pungendo un cane malato da cui, insieme al sangue, aspira anche i protozoi circolanti. Effettuando il successivo pasto di sangue su di un altro cane gli inocula, con la saliva, anche il parassita e lo infetta. La trasmissione della malattia non avviene dunque per contatto diretto con un cane malato ma solo attraverso l’azione dell’insetto pungitore. Esistono varie forme di Leishmaniosi nell’uomo. Le forme tegumentarie non presentano specifiche alterazioni dei parametri bioumorali, le forme viscerali sono invece caratterizzate da anemia normocromica e normocitica, leucopenia con neutropenia, e piastrinopenia. La pancitopenia è conseguenza dell'infiltrazione del midollo emopoietico da parte dei macrofagi infettati dagli amastigoti di leishmania. L'elettroforesi delle proteine del siero mostra tipicamente un aumento delle gamma-globuline con possibili picchi policlonali e una diminuzione delle albumine (il tracciato elettroforetico ha l'aspetto di una mano che "fa le corna"). Solitamente gli indici di funzionalità epatica e della coagulazione sono conservati o modicamente alterati. Gli amastigoti di leishmania possono essere identificati direttamente o dopo cultura da campioni biologici. Nelle forme tegumentarie si esegue una biopsia delle lesioni ulcerate, prendendo i campioni dal bordo delle lesioni, evitando le zone necrotiche o contaminate da sovrinfezioni battericheo fungine. Nelle forme viscerali si esaminano l’aspirato splenico (esame più sensibile) o il midollo osseo. La puntura splenica può essere eseguita in modo sicuro anche in casi di discreta piastrinopenia (purché non inferiore a 40.000 piastrine/ml, con attività protrombinica normale). L’aspirazione del midollo osseo è impiegata più spesso perché ritenuta meno pericolosa, ma è più dolorosa e meno sensibile del puntato splenico. La presenza di un cane leishmaniotico non deve far temere per la salute dell’uomo e di altri eventuali cani che vivono a stretto contatto con lui purché vengono attuate tutta una serie di misure preventive e terapeutiche volte, da un lato alla cura dell’animale malato e dall’altro alla prevenzione sui cani sani. La leishmaniosi è una malattia subdola. Il cane può restare asintomatico mesi o anni e poi, improvvisamente, manifestare la malattia. E’ basilare sapere che la diagnosi di leishmaniosi non si fa con gli esami del sangue ma si ottiene solo grazie alla combinazione di un attento esame clinico unito ad una serie di esami collaterali combinati e tutti importanti alla stessa misura per cui nessuno esclude l’altro. Non esiste quindi un “test” per la leishmaniosi che garantisca qualcosa di certo o meglio nessun test da solo consente di emettere una diagnosi di negatività o positività. Esistono vari tipi di test anticorpali rapidi che cercano la presenza di anticorpi circolanti ma hanno il problema che possono dare falsi negativi per cui aiutano in caso di positività conclamata ma non aiutano nel caso che risultino negativi, sono molto specifici ma poco sensibili. La Immunofluorescenza indiretta (IFI) ci dice se in un campione ci sono degli anticorpi contro la leishmania e quanti ce ne sono; l’Esame citologico linfonodale per agoaspirato è molto utile perché facile, non invasivo, economico e ripetibile. Quando positivo garantisce la certezza della diagnosi. L’Esame citologico del midollo, nei casi dubbi, è quasi sempre diagnostico. La PCR è un esame che si può eseguire su materiale prelevato da un linfonodo ma raggiunge la massima sensibilità se eseguito su prelievo midollare. Infine si utilizza anche la valutazione del rapporto linfociti CD4/CD8.
Risposto il: 19 Marzo 2007