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Esperto Risponde

Mi chiamo marcello , ho 50 anni ,ad ottobre ho

Mi chiamo Marcello , ho 50 anni ,ad ottobre ho subito un intervento di ernia inguinale, e durante le analisi di rito mi è stato riscontrato un blocco di branca sinistra. Da qui sono iniziate tutta una serie di indagini e visite, dalla prova di sforzo all' ecocardiogramma, poi ho fatto un holter ed infine una scintigrafia, nelle conclusioni della predetta, dice : aumentato il volume tele-diagnosticodel VS, con volume tele-sistolico nei limitie ridotta funzionalità globale.Estese anomaliedella captazione del tracciante,nei segmenti anteriore, antero-settale, apicale, infero-settale, inferiore ed infero-laterale basale, in parte correlabili alla presenza di BBS, ma chenon consentono di escludere ( per sede, estensione, intensità e comportamento base/sforzo ) una coronaropatia ( anche ad interessamento multivasale ), rendendo consigliabile approfondimento dia gnostico ( CVG ). Vorrei sapere anche da voi se è così necessario sottopormi a coronarografia ( io non sono proprio convinto ed ho anche timore a sottopormi ad un esame così invasivo ) non avendo certezze sulla patologia, ed infine a quali rischi vado incontro se non la faccio. Sperando di essere stato chiaro vi ringrazio e vi saluto
Risposta del medico
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purtroppo è una situazione che si presta spesso a problemi interpretativi, perché il blocco di branca sinistro “copre” i segnali più tipici di ischemia miocardia all’elettrocardiogramma, e la scintigrafia dà molto spesso risultati “falsi positivi”. Tuttavia non è possibile escludere che vi sia una cardiomiopatia, ed in ordine di probabilità mi sembra che possano essere: 1) una cardiomiopatia dilatativi “primitiva” (cioè non dipendente da problemi di circolazione coronaria, ma da una alterazione della funzione contrattile delle cellule miocardiche) in fase iniziale, e quindi ancora asintomatica; 2) una cardiopatia ischemica, dipendente dalla circolazione coronaria, secondo quanto ipotizzato nel referto della scintigrafia. La distinzione tra le due forme è molto importante, perché la terapia differisce nei due casi, nel primo è farmacologica, nel secondo è la rivascolarizzazione con angioplastica o con intervento di bypass; purtroppo a questo punto il modo migliore per differenziare la diagnosi è proprio la coronarografia (in alternativa – se vuole evitare un esame invasivo – si potrebbe pensare ad una angioTAC coronaria, ma devono essere presenti alcune condizioni, ne parli con il suo cardiologo). Non va tralasciata una terza ipotesi, cioè che non vi sia alcuna cardiopatia; in questo caso troverremmo le coronarie normali, ma per essere sicuri che non vi sia una cardiomiopatia dilatativi si dovrebbe fare un attento “monitoraggio “ ecocardiografico nel tempo. Può essere utile inoltre il dosaggio del BNP (peptide natriuretico) che dovrebbe essere almeno un po’ elevato anche in una fase iniziale di CMP dilatativi.
Risposto il: 18 Gennaio 2008