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Problemi post infarto miocardico acuto esteso

Mio marito nel luglio 2006 ha avuto un infarto miocardico acuto esteso, gli è stata fatta una coronarografia e installato uno stent. Nel febbraio 2007 gli viene rinforzato il primo stent e inserito un'altro. A luglio 2007 dopo un'ecocardiogramma il cardiologo decide di impiantargli un defribillatore ICD Guidant, mi mettono a conoscenza che gli siè formato un'aneurisma ventricolare sinistra,fa una scintigrafia cardiaca di perfusione a riposo e sotto sforzo con metodica GATED. Esiti dell'esame: ventricolo sinistro dilatato, parametri quantitativi:volume telediastolico (VTD) 272 ml ,volume telesistolico (VTS) 189 ml frazione d'eiezione 30% . Analisi segmentaria: nelle immagini ottenute dopo prova da sforzo riscontro di deficit perfusorio di grado severo in sede apicale, anteriore apicale/para apicale/medioventricolare/basale; antero settale ed inferiore/para-apicale che mostra lieve riduzione in condizioni di riposo (in sede anteriore basale). Ispessimento sistolico di parete assente in sede di difetto. Aci-discinesia apicale e anteriore apicale/para-apicale. ipocinesia in sede inferiore. Esiti di necrosi trasmurale in sede apicale,antero-settale, inferiore apicale-para/apicale e anteriore con associata lieve ischemia inducibile sotto sforzo peri-infartuale. Funzione ventricolare sinistra globale depressa e volumi patologici. Cardiomiopatia post-IMA ad evoluzione aneurismatica. Consiglierebbe un intervento per questo problema o sarebbe meglio aspettare mi dia qualche consiglio. Gazie.
Risposta del medico
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La valutazione del caso è pressoché impossibile senza la disponibilità delle immagini per poter valutare se è ipotizzabile un intervento di aneurismectomia, o in presenza di stenosi residue coronariche a questo possa essere associata una rivascolarizzazione miocardia chirurgica. In realtà se questa ipotesi non fosse percorribile, si dovrebbe iniziare a valutare la prospettiva di un trapianto cardiaco
Risposto il: 25 Settembre 2008