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Mio padre ha 72 aa, poliangiosclerotico e da circa

Mio padre ha 72 aa, poliangiosclerotico e da circa 1 e mezzo iperteso e in trattamento attuale con: zanedip 20 mg 1 cs lansox 30 mg 1 cs cardioaspirin 100 mg 1 cs moduretic 0.5 cs lobivon 5 mg 0.5 cs selectin 20 mg 1 cs fino ai 70 aa i valori pressori rilevati sono stati normali pur lamentando, da circa 10 aa, vari episodi di dolore toracico non associato a sforzo e negativo sia per controlli ecg che per profilo enzimatico cardiaco. La sua anamnesi è costituita da : fattori cardiovascolari familiari presenti, perdita di udito orecchio sx su verosimile base vascolare nel 1997, gastrite cronica atrofica con quadro di metaplasia intestinale a livello antrale, adenomectomia prostatica per IPB nel 1996, nel 1998 resezione del sigma per Stenosi causata da ripetuti episodi di peridiverticolite in soggetto con diverticolosi diffusa del colon, ernioplastica, bpco, modico fumatore fino a 2 o 3 anni fa, spondiloartrosi diffusa del reachide in toto, asportazione di un polipo intestinale benigno ad un livello non precisato nel 1988. All'inizio del 2005 ha iniziato ad avere dei valori pressori diastolici leggermente superiori ai 90 mm/Hg a cui è seguito un holter pressorio che ne consigliava la ripetizione dopo circa sei mesi. Di seguito, per un furtuito caso è stata riscontrata una trombosi del vena retinica del l'occhio sx con il consiglio di eseguire una fluorangiografia a breve. Dagli accertamenti diagnostici e visita internistica sono stati riscontrati, per puro ma miracoloso caso, due aneurismi addominali: uno dell'aorta sottorenale con un diametro di 8 cm x 9.5 cm con la tenuta della sola avventizia e l'altro dell'Arteria ipogastrica di destra con diametro di 8.5 cm x 10 cm, centrimetro più centimetro meno, per l'70% trombizzato. Non si sono evidenziati nè segni nè sintomi lamentati da mio padre se non qualche episodio di leggere malessere. Tutto ciò è successo nell'agosto del 2005, è stato trattato con un intervento di endoprotesi uniliaca dx con con by pass iliaco dx femorale sx. I medici, ai quali vanno i più sinceri ringraziamenti di tutta la famiglia, erano in difficoltà nell'afforntare il caso clinico e , nel contempo, meravigliati di come sono accadute le cose. Successivamente mio padre è stato sottoposto a trattamento antiiprtensivo con triatec Hct 1 cs e triatec 2.5 mg 1 cs al giorno, trattamento poi interrotto a seguito del riscontro, dopo circa quattro mesi dell'intervento e mediante angiotac, della presenza di un minimo endoleak anterolaterale prossimale della protesi e diffusa stenosi dell'arteria renale sinistra e marcata riduzione del parenchima renale sx. Di seguito, da un cardiologo è stato sospeso il triatec è prescritta la terapia ora in atto e programmata una aortografia con angioplastica dell'arteria renale sx. Nel febbario 2006 é stata eseguita l'aortografia che escludeva l'endoleak ma non è stato possibile eseguire l'angioplastica programmata. Dall'ora sono stati eseguiti, come consigliato dai chirurghi vascolari, ripetuti controlli della funzionalità renale ed una ecografia del Rene dx con esito normale. A seguito di una successiva e recente visita cardiologica è stato prescritto un sartanico e consigliato di eseguire una prova da sforzo per meglio chiarire la condizione cardiaca e una visita nefrologica. il nefrologo ha consigliato di riprendere il trattamento con triatec da 2.5 mg 1 cs / die, previo controllo della funzionalità renale, elettroliti, epatica ed emocromo e d aumentare il dosaggio fino a 5 mg / die se la funzionalità renale è normale togliendo man mano lo zanedip e sospendendo il moduretic. Secondo il nefrologo gli ACE inibitor,i come i sartanici, sono i farmaci che meglio proteggono il rene come peraltro il sistema cardiovascolare, andando a contrastare la iperfiltrabilià del rene che, a suo dire, determina con l'andare del tempo una causa di insufficienza renale. La mia domanda è : è corretto questo metodo di procedere e se è corretto usare nuovamente il triatec, se ci sono altri trattamenti antiipertensivi più consoni alla situazioni clinica di mio padre e quali sono i controlli longitudinali da eseguire . Chiedendo scusa per il protrasi della descrizione appena fatta, tuttavia necessaria a mio avviso per completezza di informazione clinica, ringrazio anticipatamente per la risposta fornitami. Cordiali saluti.
Risposta del medico
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Si, credo che la strategia proposta dal neurologo sia la piu’ appropriata, ferma restando la necessita’ di scrupolosi controlli di laboratorio per i parametri renali. Se non vi sono controindicazioni (ma credo di no, visto che in precedenza e’ stato prescritto il Lobivon) proporrei l’associazione con un betabloccante; un rigoroso controllo dei valori pressori, possibilmente non al di sopra di 120/70 mmHg, e’ cruciale in questa situazione. Complimenti per l’efficace descrizione di un quadro clinico cosi’ complesso.
Risposto il: 10 Luglio 2006