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Esperto Risponde

Molte domande

Mio figlio ha 17 anni. Da sempre ha problemi con il sistema respiratorio. Ha molto spesso episodi febbrili con febbre non alta (da 37.5 e 38.8), anche 7-8 da settembre/ottobre a maggio. Ha spesso tosse, o dovrei dire forse sempre?. A due anni è stato ricoverato con una diagnosi di broncopolmonite sx ma poi dimesso con diagnosi di peribronchite. Un paio d'anni fa ha avuto una broncopolmonite diagnosticata solo con rx. Trattato spesso con augmentin o simili. Da esami fatti in modo ricorrente risultava avere elevati valori dell'emoglobina e dell'ematocrito. Ora da ultimi esami prescritti per la ricerca delle motivazioni di così tanti episodi febbrili anche per paura delle conseguenze che potrebbe avere su di lui l'influenza a h1n1 risulta positivo all' IgM anti Mycopalsma pneumoniae e IgG anti cardiolipina, mentre le IgM anti cardiolipina sono negativi. Cosa significano queste due positività? Da quale specialista posso farlo visitare per avere delle risposte esaurienti? E' un soggetto a rischio per l'influenza a h1n1? Il medico di base mi ha proposto una terapia antibiotica con macrolidi per almeno 15 giorni: è corretto? Se dovesse prendere l'influenza rischia una polmonite antibiotico resistente? Datemi un aiuto, per favore, sono molto preoccupata. Grazie mille.
Risposta del medico
Cara signora, suo figlio attualmente presenta una patologia in atto sostenuta dal Mycoplasma e perciò la terapia è certamente basata sull'uso di macrolidi. Il problema di fondo, però, credo sia tutto da rivalutare. Mi spiego meglio: non sappiamo, a quanto mi è sembrato di capire, perché suo figlio abbia questa predisposizione alle polmoniti. La positività per la presenza di IgG E igM per la cardiolipina non consente di spiegare ciò. In alcuni casi questa positività, correlata con una coagulopatia che porta a trombofilia (facilità alla formazione di trombi), è la spia della presenza di una altra patologia quale il Lupus Eritematoso Sistemico (LES): è stato escluso? Ovviamente quale che sia la causa di questa documentata recidivanza alla polmonite, suo figlio corre maggiori rischi per l'influenza pandemica H1N1. Il vaccino con adiuvante è però in genere sconsigliato nei pazienti con autoimmunità (anti cadiolipina). Non vi sono rischi ad incorrere, a causa dell'influenza, in una patologia batterica resistente: sono due concetti diversi. Può incorrere in una polmonite interstiziale con manifestazioni cliniche di rilievo quale la fibrosi interstiziale e l'ipossiemia (bassi valiri di ossigeno nel sangue arterioso) perciò va ben prevenuta. Credo sia necessario rivolgersi ad uno pneumologo di sua fiducia.
Risposto il: 03 Dicembre 2009