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Esperto Risponde

Nell'effettuare un ecodoppler artero-venoso agli

Nell'effettuare un ecodoppler artero-venoso agli arti inferiori è stata riscontrata la presenza di un grosso trombo organizzato adeso in parte alla giunzione safeno/femorale dx e flottante per la parte residua nella vena femorale. L'angiologo interpellato mi ha posto sotto terapia a base di CLEXANE 4000 (2 al giorno per 10gg e poi 1/die per altri 7gg) e PRISMA 50 (2/die penso a vita), mi ha prescritto una scintigrafia polmonare (negativa), ma non mi ha dato alcuna speranza che il trombo si possa dissolvere. Ha anche esclusa la via chirurgica: comporterebbe infatti il raschiamento della parete venosa la quale risulterebbe poi pronta a diventare un deposito di spazzatura. Mi ha anche parlato di una specie di "ombrellino" che anni fa aveva dato molte speranze, ma che è stato poi quasi completamente abbandonato. Questa la situazione. Devo solo aggiungere che 25 anni fa soffrii di una tromboflebite migrante di origine traumatica/infettiva (piede dx/gamba/altra gamba/braccio/altro braccio) che mi condusse in giro per tutta l'Italia, che nessuno seppe ben diagnosticare e tanto meno curare e che ha presentato negli anni accenni di recidive. Ritornando al "trombo e alle possibili embolie" avete qualche suggerimento o qualche indirizzo da darmi? o mi devo solo affidare alla Provvidenza? Grazie per quanto mi farete sapere CLAUDIO
Risposta del medico
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Se c’è una tendenza alla formazione di trombi sarà opportuno che faccia le indagini ematiche per verificare una eventuale tendenza alla “trombofilia” (formazione facilitata di trombi), compresi i fattori genetici predisponenti. Normalmente i laboratori di analisi degli ospedali, le banche del sangue e i centri per il monitoraggio della coagulazione sono attrezzati per questo tipo di indagini. Potrebbe essere opportuno proseguire il trattamento con farmaci anticoagulanti orali (tipo Coumadin); il suo medico dovrebbe indirizzarla, una volta completato lo screening.
Risposto il: 11 Febbraio 2008