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Esperto Risponde

Percorso di guarigione lungo

Egregio dottore sono molto preoccupata per mio figlio,ha avuto dolori al petto ed al pronto soccorso il cardiogramma,l'ecocardiogramma ed esa mi del sangue facevano pensare ad un infarto,è stata eseguita una coronografia ed è risultato che le coronarie erano pulite ,ma c'era una infezione al cuore,una miocardite. Curato prontamente,poi dimesso con la seguente cura:AXAGON 40,CARDIOASPIRINA,TRIATEC 2.5,ASTENSIONE DAL FUMO(forte fumatore,e tuttora fuma qualche sigaretta).Purtroppo mio figlio la settimana dopo avvertiva ed avverte tuttora bruciore in zona del seno sinistro e riportato in ospedale ed eseguito nuovo ecocardiogramma risulta una infiammazione anche del pericardio e un piccolo versamento...la cura viene modificata con Aspirina 500 il resto rimane uguale:oggi ad un mese dal triste episodio mio figlio non sta ancora bene,avverte bruciore al cuore ed è evidenziato un aumento dei globuli bianchi.Il cardiologo non ha ancora ordinato l'antiobiotico perchè dice che il virus non guarisce con l'antibiotico,virus per altro non individuato.Oggi domenica 19 ore 20,57 io sono distrutta per tutto quello che è successo a mio figlio,lo vedo molto pallido,stanco,occhi brutti,e ancora quel doloretto al petto.Dottore sono disperata mi dica cosa posso fare e dove devo andare per avere un miglioramento della salute di mio figlio.Attendo con ansia sua risposta e La ringrazio molto: Gloria
Risposta del medico
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Gentile Signora, non è chiaro dalla sua relazione se siano o no stati ricercati gli anticorpi per le più comuni infezioni virali che possono causare miocardite. La presenza di uno stato di prostrazione generale e i segni di infiammazione persistenti, estese anche al pericardio, fanno pensare ad una situazione ancora ben attiva. Purtroppo le miocarditi e le pericarditi “idiopatiche” (cioè a causa scnosciuta) sono una entità tuttora esistente , purtroppo con frequenti ricadute e a guarigione lenta. Le suggerirei di chiedere un colloquio con il Direttore della U.O. della Cardiologia che ha avuto in cura suo figlio e discutere con Lui il caso di suo figlio. Sono certo che si adopererà con i suoi collaboratori a darle anche il conforto di una spiegazione chiara anche se magari il percorso di guarigione sarà più lungo di quanto previsto.
Risposto il: 21 Febbraio 2007