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Esperto Risponde

Perdita visiva

Mio padre, alla fine di giugno dell'anno scorso ha accusato un episodio pre-sincopale con l'insorgenza di una fibrillazione atriale. Per tale evento è stato ricoverato in un reparto di cardiologia e sottoposto a terapia parenterale con Amiodarone. Il risultato è stato un successo perchè in poche ore si è cardioconvertito; in seguito ha iniziato la terapia per via orale. Dopo circa un mese e mezzo però ha avuto dei problemi alla vista: dapprima emianopsia verticale in un occhio, poi anche nell'altro...gradualmente la capacità visiva si è molto ridotta fino a diventare dipendente da altre persone per molte attività di vita quotidiana. Dalle varie indagini effettuate è stata riscontrato un papilledema bilaterale, segno tangibile di una neurite ottica verosimilmente su base tossica...L'agente tossico chiamato in causa dovrebbe essere proprio l'amiodarone. Ora, a sei mesi di distanza dalla sospensione di tale terapia, la vista è gradatamente migliorata anche se in modo discontinuo e non completo..Vorrei sapere da voi se avete esperienze lavorative similari e se ritenete che la vista possa essere recupoerata completamente...Oppure: dopo quanto tempo si può cominciare a delineare un quadro definitivo di un eventuale danno permanente. Attendo fiduciosa vostra risposta.
Risposta del medico
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Si sono verificati casi, anche se piuttosto rari, di neuropatia ottica indotta da Amiodarone con perdita visiva progressiva anche irreversibile. I meccanismi attraverso cui si determina sono sconosciuti. Il fatto che nel caso di Suo padre vi sia in atto un recupero fa ben sperare.
Risposto il: 31 Gennaio 2007