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Esperto Risponde

Problemi stomaco, indagini diagnostiche

Salve ho 36 anni ed ormai sono alcuni mesi che sto avendo, a fasi alterne, continui fastidi allo stomaco ed ancora devo capire l'origine di tutto ciò. Da premettere che sono un tipo ansioso ed ho sempre sofferto di fastidi allo stomaco ma nel cambio stagione soltanto e soprattutto primavera-estate ma è dal mese di dicembre che mi perdurano.

Sono stato anche dal gastroenterologo che dopo una cura con pariet, dalla quale ho tratto solo alcuni benefici nelle prime 3 settimane per poi riacuttizzare i sintomi, mi ha detto di sospendere e di non fare altro. Per lui sono sintomi transitori, dovuti anche un pò al colon irritabile e quindi per adesso di non fare nulla.

Onestamente la cosa mi ha spiazzato un pò, nel senso che una persona che accusa sintomi diversi allo stomaco, e lasciare così la cosa... In poche parole ho iniziato con crampi allo stomaco, soprattutto a stomaco vuoto e a volte a dopo aver mangiato, poi momenti in cui sopraggiungeva una forte nausea (quasi da vomito ma non ho mai vomitato). Se avevo nausea non avevo mal di stomaco e viceversa. Successivamente i sintomi si sono un pò modificati, ed ho notato periodi di nausea leggera, io lo definivo un pò "voltastomaco", che spesso passava da solo o mangiando. Questa sensazione si è verificata alcune volte anche dopo circa un paio di ore dal pranzo o cena con relativo senso di gonfiore tra stomaco e inizio addome. Poi ho notato anche sensazione di bruciore allo stomaco, di acidità e contemporaneamente alla base della gola sentivo come un leggero restringimento. Ad esempio ieri mattina ho fatto colazione con latte e biscotti e dopo circa un'oretta e mezzo ho iniziato ad accusare questi sintomi che sono durati per circa 2 ore o poco più, fino a che poi non ho mangiato qualcosa. Stamattina invece ho fatto colazione con cornetto e caffè e dopo 1 oretta nuovamente questi sintomi, ed ho pensato di provare a prendere un gaviscon advance pensando di avere un sollievo, ma niente da fare.

Questi sintomi si sono attenuati da soli poco prima di pranzo. Ho eseguito una ecografia addome completo dal gastroenterologo ed era tutto nella norma, il test delle feci HP fatto circa 2 mesi fa (in autonomia) ed era negativo, esami del sangue tutto nella norma ad eccezione delle transaminasi che erano lievemente alterate (AST :71 - ALT: 47) e dovrò ripeterle tra qualche settimana ma mi ha detto il medico che non sono collegate a questi sintomi, può succedere e di ripeterle per vedere se sono rientrate e quindi un fatto occasionale e che talvolta può capitare (la sera prima dell'esame ho eseguito un allenamente in piscina nuotanto per 1km e mezzo ed ho letto che a volte l'attività fisica può alterare le transaminasi). Ho chiesto se era il caso di eseguire una gastroscopia, ma mi ha detto di no che non ci sono elementi sufficienti da giustificare questo esame. Non sò cosa fare, vorrei capire da cosa dipendono questi sintomi ed onestamente vorrei eseguirla lo stesso magari anche per tranquillizarmi. Secondo voi cosa può essere?
Risposta del medico
Specialista in Gastroenterologia e Ecografia
Dovrei visitarla e raccogliere una accurata anamnesi per esprimere un mio giudizio. Ma i dati che mi riferisce mi portano a pensare che sarebbe necessario un approfondimento in più direzioni. Prima di tutto la causa della sua ipertransaminasemia con ulteriori ricerche (marcatori epatite virale A ,B,C, mononucleosi infettiva, ggt fosfatasi alcalina, bilirubinemia dir e ind., ma anche esami per celiachia, amilasi e lipasi, ecc..) insomma una serie di esami per escludere tutta una serie di diverse ipotesi diagnostiche e di eventi pregressi o in atto che possano spiegare di più il quadro clinico e orientare meglio ai fini delle cure da fare. Inoltre, pur in presenza di una possibile sindrome del colon irritabile, occorrerà pure escludere qualcosa di organico, sia allo stomaco (gastrite, ulcera, reflusso gastro-esofageo) che all'intestino con le relative indagini diagnostiche del caso, compresa, eventualmente, la gastroscopia. Se la sintomatologia persiste le consiglio di parlarne con il suo medico di fiducia che senz'altro vorrà fare ulteriori ricerche.
Cari saluti
Risposto il: 21 Giugno 2016