Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

qualche consiglio.

Salve a tutti, ho 35 anni e non mi capita spesso di esporre i miei problemi . Ho bisogno di uno scoglio a cui aggrapparmi perché mi sto accorgendo che ho nuotato con forza e velocemente a gran bracciate lontano dalla riva senza curarmi del rientro. Affogo i un mare che è anche lui impetuoso e non mi aiuta con dolci onde ma mi abbatte con esse e mi risucchia con correnti contrarie nel profondo. La mia povera mente è stanca. Mio padre ha un tumore al pancreas e non penso (so) che non durerà molto e mi sento impotente nei suoi confronti e in quelli di mia madre (stressatissima). Ora dovrei essere a casa da lei ma sono in studio che penso e scrivo e magari Vi chiedo rispettosamente un aiuto. All’età di 18 anni mio padre è entrato in demenza e abbiamo badato e continuiamo a farlo come se fosse un bambino. Tanti consigli ma niente che mi liberi da medicine che ho dovuto assumere a causa di uno stato depressivo (così dicono) dovuto da alcuni attacchi di epilessia avuti all’età di 31 anni (si pensa ad una intossicazione) comunque prendo da tempo il lexotan 3mg mattina pomeriggio e sera 9mg al giorno in più gocce 8 e non più 10 come prescritte dal medico tanto tempo fa, e per gli attacchi epilettici il LAMICTAL. Una drogata. Cerco di non dare peso a nessuno del mio stato ma mi sto accorgendo che i farmaci che prendo non mi stanno dando sollievo, è come se non le prendessi più. Assuefatta. Non posso star male anche io perché i miei hanno veramente bisogno di me e non parlo solo di mio padre ma anche dei suoi fratelli. Uno dei miei zii (amato tanto) è morto dopo tanto penare in rianimazione il 24 di Agosto tumore reni diabete respirazione etc. un altro mio zio sempre fratello di mio padre (che amo come se fosse mio padre) sta per morire perché il suo fegato ormai è ridotto al niente. Dimagrito tantissimo da non reggersi in piedi ma si alza nonostante possa cadere (fino a quando sono in vita io non sto a letto ma con voi) La mia cara zia ha superato un tumore (moglie) al seno asportazione totale e poi al colon e chemio su chemio radio etc. è uscita da questo male. Un’ altro zio (sempre fratello di mio padre) è stato operato a Milano per un tumore alla gola è uscito ma la radio gli ha bruciato le pareti della gola che non può ingoiare mangiare Insomma mangia tutto frullato con una siringa. L’ultimo fratello di mio padre ha gotta del cuore le funziona solo una parte la schiena è stata mangiata da un’infezione e cammina a fatica. Insomma tutto questo anno. Con i miei cugini (fratelli) cerchiamo di sdrammatizzare ma ora non ce la faccio più. Non tengo a me stessa per quanto riguarda la salute so che dovrei lasciare tutto e fare analisi come insiste sempre la mia dottoressa di famiglia ma non ho tempo neanche per questo perché nel momento in cui non sto in famiglia devo andare in studio a finire lavori. Cosa devo fare come togliere le medicine come trovare qualche specialista che ti guardi dentro e ti curi togliendo e non dando farmaci? Cosa posso fare per me. Mi sto abbandonando datemi una mano un appiglio un consiglio.Grazie a chi mi risponderà o meno grazie comunque perché mi sono sfogata Saluti Nietta
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Ciao Nietta, ti do del tu, ed è la prima volta che lo faccio qui, perchè vorrei che tu sentissi che ti scrivo queste cose con sincerità, appunto per poterti aiutare da lontano. Da qui posso fare poco, ma posso darti degli imput che ti invito a seguire, perchè è quanto farei io al tuo posto. Partiamo dai farmaci: non esiste un farmaco che vale per sempre, del tipo, te lo prescrivono, ti va bene, e lo tieni tutta la vita felice e contenta. Non funziona così. Bisogna sempre andare a controllo dallo psichiatra e cambiare terapia farmacologica se dà problemi, e comunque ogni tot anni. Nel tuo caso, direi che è indispensabile una rivalutazione della terapia. I farmaci si prendono per stare meglio, non per stare uguale, o peggio. Devi dire allo psichiatra cosa c'è che non va, e trovare assieme a lui una terapia sostitutiva che ti dia benessere. Questo è il primo passo. Seconda cosa: non funziona che molli di colpo i farmaci, ti metti nelle mani di uno psicoterapeuta, e la tua vita si trasforma. Le ricerche scientifiche dicono che l'efficacia maggiore si ha nella sommatoria della terapia farmacologica + psicoterapia. Quindi due cose insieme. Nel caso, quando starai meglio, potrai anche valutare con lo psichiatra, di scalare qualcosa. Ma non adesso. Quindi trova uno psicoterapeuta con cui ti senti in sintonia. Fatti consigliare, e vedi cosa senti a pelle, è la prima cosa. Terza cosa: devi fermarti. Ci sono leggi che aiutano i malati terminali, servizi di volontariato, hospiss, accompagnamento, etc. Informati, e trova qualcuno che ti sostituisca almeno per un paio di sere alla settimana. Coltiva del tempo libero per te, questo è importantissimo. Attenta, perchè corri il rischio di finire nel vortice del burn out. Comincia a seguire queste indicazioni (psicoterapeuta + leggi per accompagnamento o hospiss, o infermiera per qualche sera a casa + rivedere la terapia farmacologica + tempo per te). Poi, se vuoi, scrivi di nuovo qui a cose fatte. Saluti Dr. Delogu http://ipnosicagliari.blogspot.com
Risposto il: 16 Settembre 2010