Quando si cammina, o si corre, i rapporti tra perfusione ematica e scambi d'aria si alterano. Siccome l'aria intratoracica viene mantenuta "negativa" (tipo ventosa) dalla dilatazione del diaframma e delle coste, quando la quota di sangue pompata durante lo sforzo tende a contrastare questa "negatività" di pressione, l'attività automatica di contrazione delle coste viene di riflesso incrementata. Questo fenomeno, che gli atleti conoscono bene a loro spese, può associarsi a dolore toracico (sternale e costale, sensibile alla digitopressione e recidente a riposo) simile a quello che mi ha raccontato. Lei è un uomo giovane, però ultimamente accusa distubi ostruttivi alle prime vie respiratorie.
E' sicuro che il neurologo sia il suo specialista giusto?
Saluti