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Salve, mia madre e' stata in cura anticoagulante

Salve, mia madre e' stata in cura anticoagulante per fibrillazione atriale. L'INR mantenuto in ospedale per 2 settimane e' stato di 3.5, mentre nelle successive 2 settimane ha oscillato tra 3 e 3.5, quindi al di sopra dell'intervallo 2-3 che ora so essere l'intervallo ottimale. A cavallo del ferragosto, a causa della chiusura della clinica di riferimento, ha saltato un controllo (che faceva ogni 4 giorni) e a 7 giorni dall'ultimo controllo ha avuto un ictus emorragico. In rianimazione e' stato riscontrato un valore di INR pari a 15, che e' poi sceso a 3 nel giro di poche ore. Purtroppo mia madre non ce l'ha fatta. Tre giorni prima dell'ictus, mia madre aveva avuto una colica renale con del sange nelle urine. Premettendo che nessuno ci aveva avvertito dei rischi della terapia anticoagulante e delle linee guida da seguire, mi chiedo come sia stato possibile un aumento cosi' brusco dell'INR. Grazie in ogni caso, Luca.
Risposta del medico
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Gentile Signora, mi consenta preliminarmente di esprimerLe il mio cordiglio per quanto accaduto a Sua madre. Il controllo della coagulazione nelle fasi iniziali della terapia è un momento molto delicato. L’INR da Lei riferito di 15 dopo 7 giorni di somministrazione senza controllo e quasi inverosimile (quale era il dosaggio?) a meno che non fosse presente in Sua madre una discrasia ematica. Le emorragie maggiori rientrano tra gli effetti indesiderati del warfarin; possono essere favorite da insufficienza renale, epatica, dalla presenza di aneurisma cerebrale. Un gruppo di ricercatori statunitensi che ha effettuato uno studio sulla tollerabilità del warfarin in pazienti anziani con F.A. (Circulation 2007), ha dimostrato che tra i fattori di rischio per emorragia vi sono i primi 90 giorni di terapia, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione, età, diabete, pregresso TIA o stroke. Nessuna relazione, infine, tra colica renale ed emorragia cerebrale
Risposto il: 17 Ottobre 2008