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Salve. mia moglie ha 26 anni ed è alla 6.a

Salve. Mia moglie ha 26 anni ed è alla 6.a settimana di gravidanza. Dalle analisi di rito effettuate, la ginecologa ha individuato un'alterazione delle Transaminasi AST ALT e gamma gt. Ci ha fatto fare una serie innumerevole di prelievi del sangue e relative analisi. Niente di fatto, senonchè un aumento deigli stessi valori di transaminasi. L'ultimo risulta essere AST 103 ALT 246 GAMMA GT 293. Preciso che anni fa (4) a causa di un piccolo intervento chirurgico (ciste) il medico notò un innalzamento dei valori, ma li giustificò all'uso di antibiotici postoperativi. Cosa stanno rischiando mia moglie ed il feto? grazie.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
La gravidanza senza complicanze non comporta alcuna alterazione dei tests epatici, che, quindi, rimangono generalmente normali o di poco alterati. Tuttavia si possono riscontrare modificazioni di alcuni parametri che possono essere espressione di un’iniziale patologia epatica. In questo caso è necessario intraprendere un approfondimento per stabilire se tsli alterazioni siano legate ad una patologia epatica intercorrente o preesistente alla gravidanza oppure se siano segno di complicanze non epatiche o se, infine, siano semplicemente espressione delle modificazioni “parafisiologiche” che sia hanno nella gravidanza non complicata. Bisogna, prima di tutto, distinguere le malattie epatiche in gravidanza in due gruppi principali. Quelle “da gravidanza” cioè provocate da modificazioni metaboliche che si verificano in gravidanza (epatopatia in corso di iperemesi gravidica del 1° trimestre, meno preoccupanti, e le patologie epatiche, clinicamente più rilevanti, che compaiono tipicamente nella seconda metà della gravidanza quali la colestasi intraepatica gravidica, la sindrome pre-eclamptica ed eclamptica, la steatosi epatica acuta della gravidanza). L’altro gruppo è rappresentato dalle malattie epatiche “in gravidanza” cioè casualmente concomitanti con la gavidanza o preesistenti alla gravidanza e slatentizzate da quest’ultima. La condizione che presenta sua moglie necessita quindi di approfondimento mediante ricerca di tutte le possibili cause di danno epatico (virus epatitici maggiori e minori, farmaci, condizioni preesistenti, latenti, di patologia epatica cronica) e monitoraggio frequente dei tests epatici. Un elemento di fiducioso ottimismo è dato dal fatto che tale condizione quando si sia presentata nel primo trimestre di gravidanza è solitamente più benevola rispetto alle fasi successive della gravidanza.
Risposto il: 13 Aprile 2005