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Esperto Risponde

Sonno in anziani

Buongiorno, mia suocera di 94 anni affetta da demenza senile ma non alzheimer,ha notti poco riposanti, si addormenta ma si sveglia da 4 a 6 volte, vuole alzarsi x recarsi in bagno nonostante faccia uso di ausili x incontinenza.

Ultimamente è diventata più aggressiva verbalmente, ha umore altalenante, non vuole nessuno che la accudisca ,fa esaurire tutti badante compresa Sappiamo che occorre molta pazienza ma è ingestibile,vede complotti ovunque e non essendo abituata a prendere farmaci è convinta di essere usata come cavia da laboratorio... La geriatra ha prescritto: quietapina 25 mg la sera + trittico 75 mg 2/3 lamattina ,dopo 3 mesi nessun risultato. E' perplessa nell'uso di farmaci ipnotici x i probabili effetti collaterali, ma poichè la situazione richiede una soluzione il medico curante ha prescritto mezza compressa di stinox la sera Può essere la soluzione giusta? oppure meglio serenase?

grazie bruna marelli

Risposta del medico
Dr. Emanuele De Vietro
Dr. Emanuele De Vietro
Specialista in Psicologia e Psicoterapia e Psicologia ad indirizzo medico

Salve, con demenza senile si indica una patologia neurodegenerativa dell’encefalo, tipica dell’età avanzata e caratterizzata da una riduzione graduale e irreversibile delle facoltà cognitive di una persona. La demenza senile rientra nella più ampia categoria delle demenze le quali sono patologie neurodegenerative dell’encefalo che possono colpire persone anziane ma non solo, e che determinano un progressivo declino delle facoltà cognitive di un individuo. In questo caso è presente un disturbo delirante che rende ingestibile la paziente come Bruna scrive e che probabilmente si occupa della gestione della suocera.

Lo stato di paura delirante è una delle cause dello stato di pericolo e allerta che non permette di far riposare la paziente. Una cosa che aiuta è trovare una situazione o badante più compatibile e che attivi meno il delirio, perchè è possibile che atteggiamenti e situazioni non gradite alla paziente peggiorino la situazione, bisogna fare diversi tentativi. Occorre una pazienza enorme con questi pazienti che diventano quasi "estranei" nel loro comportamento. Non esiste una terapia farmacologica perfetta e spesso si deve andare per tentativi ed errori.

Saluti

Risposto il: 29 Marzo 2018