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Esperto Risponde

Sono affetta da epatite c cronica da almeno 15

Sono affetta da Epatite c cronica da almeno 15 anni. Mi tengo sotto controllo con ecografie ed esami del sangue: le ALT ed AST sono da sempre leggermente alterate (50-60)e l'ecografia è sempre regolare. Ho ricevuto pareri medici specialistici contrastanti; in particolare un'epatologa di Torino mi ha detto che, se non faccio la Terapia con interferone, al max entro 10 anni avrò la Cirrosi. Un'altra epatologa (che mi segue fin dall'inizio) sostiene invece che la mia epatite non sta evolvendo e, poichè ho avuto in passato problemi di depressione, mi sconsiglia la terapia, anche perchè secondo lei non mi verrà mai la cirrosi, stando ai dati attuali. Personalmente temo molto gli effetti collaterali della terapia, ma chiaramente la farei piuttosto che evolvere in cirrosi. La mia domanda è la seguente: secondo Lei, il fatto che i miei esami siano sempre uguali significa che sono stabile? E vero che stanno elaborando nuove e più efficaci terapie?? Meglio aspettare, tenendomi sotto controllo o non c'è tempo da perdere? La ringrazio molto e distintamente saluto.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Le risposte che lei ci sollecita sono numerose e di non semplice soluzione senza poter avere la possibilità di visitarla. Comunque il fatto che le aminotransferasi siano già da molto tempo alterate, anche se di poco, e stabili nella loro alterazione, non induce a soprassedere sull’intraprendere la terapia anti-virale con interferone e ribavirina. Tuttavia è necessario valutare con attenzione tutti i risvolti che tale terapia può comportare, soprattutto in funzione della condizione di depressione di cui lei riferisce di soffrire. La depressione, infatti, potrebbe rappresentare una controindicazione alla terapia stessa e quindi escluderla. Certamente sono in corso degli studi di valutazione di altre terapie alternative all’interferone, tuttavia i tempi per l’utilizzo di tali nuovi farmaci sono senza dubbio lunghi ed imprevisti. Il consiglio è dunque di non attendere oltre, ma effettuare una attenta valutazione dei rischi e dei benefici della terapia, alla luce anche del genotipo dell’HCV, della risposta istologica della biopsia epatica e del parere dello psichiatra in relazione alla gravità della depressione.
Risposto il: 06 Ottobre 2004