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Esperto Risponde

Sono un ragazzo di 23 anni e da 3 anni e mezzo sto

Sono un ragazzo di 23 anni e da 3 anni e mezzo sto con una ragazza della mia stessa età. Siamo entrambi alla prima esperienza. Non viviamo assieme. Io lavoro e lei studia all'università e siamo soddisfatti della nostra carriera. La situazione famigliare è buona.Il nostro rapporto affettivo va a meraviglia, ci vogliamo molto bene e siamo in sintonia su molte delle cose della vita quotidiana. Il problema sta nell'intimità: siamo contenti e ci desideriamo tanto... il problema è che in seguito a qualsiasi tipo di stimolazione da parte sua nei miei confronti, anche durante rapporti completi, io sento solo "qualcosina"; addirittura non riesco nemmeno a raggiungere la piena erezione, come se avessi già avuto un orgasmo poco prima, ma senza i consueti effetti.Con lei riesco a raggiungere l'orgasmo solo dopo una lunga -ed estenuante- autostimolazione, paragonabile a quando pratico autoerotismo la 2a-3a volta in breve tempo.Mi masturbo regolarmente e frequentemente (3-5 volte alla settimana, generalmente non nei giorni in cui vedo la mia ragazza), guardando porno, e non ho alcun problema in quei momenti, riesco anche a controllare l'erezione e ritardare l'eiaculazione. Con lei avevo rapporti intimi 2-3 volte a settimana; negli ultimi mesi, a causa degli impegni e della stanchezza, la frequenza si è ridotta a 3-4 volte al mese, ma la cosa non ci pesa più di tanto.Siccome il problema c'è sin dalle prime volte in cui abbiamo iniziato a fare petting, abbiamo dapprima attribuito il tutto alla nostra scarsa esperienza; poi abbiamo provato varie "strategie" per cercare di risolvere questo problema: cercando di diminuire/aumentare i preliminari, creando situazioni per me più eccitanti, cambiando luoghi e orari... ma la situazione non cambia: non migliora nemmeno in vacanza, quando si ha più tempo a disposizione e si è più tranquilli. Abbiamo anche sperato che iniziando ad avere rapporti completi -abbiamo iniziato da pochi mesi- ci saremmo sentiti più complici e tutto sarebbe andato meglio. Questo in parte è vero: dal punto di vista della complicità molto è migliorato, sopratutto da parte sua perchè ha sempre avuto difficoltà a lasciarsi andare. Ma c'è sempre questo macigno che ci piomba addosso "prima della fine"... non ci pensiamo durante, perchè pensiamo l'un l'altra, alle cose belle che stiamo facendo e a quanto stiamo bene... ma poi c'è sempre un brusco ritorno alla realtà.Insomma non capiamo a cosa ciò possa essere dovuto e dopo aver fatto tutti questi tentativi e averne parlato tanto abbiamo deciso di rivolgerci a voi.Ci chiediamo è un mio problema fisico? Ma se è così perchè riesco a praticare autoerotismo senza problemi di sorta? C'è qualche visita/esame che potrei fare per avere qualche chiarimento?Oppure è un problema di tipo psicologico? "Purtroppo" essendo lei la prima, non posso dire se questo mio problema succederebbe con ogni donna o meno. Ma perchè se siamo tranquilli, complici? ... e perchè il problema continua?Preciso che io non ho mai assunto farmaci se non quelli "classici", ad esempio per alleviare febbre, mal di testa. Solo ora, poichè sto curando una sospetta RCU (da poco più di un mese), sto assumendo Mesalazina (pastiglie e clismi).
Risposta del medico
Specialista in Urologia e Andrologia

GENTILE SIGNORE,

ho preso visione della Sua accurata e dettagliata e-mail e da quello che mi scrive penso che sia dovuto ad un problema psicologico/sessuale. Pertanto Le consiglo di rivolgersi ad uno psicologo per affrontare al meglio la situazione.

Distinti saluti.

Dott.Famiano Meneschincheri

Risposto il: 23 Settembre 2013