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Tampone faringeo

Circa un mese fa ho avuto dei rapporti a rischi di tipo anale nel quale io ho svolto il ruolo passivo. Due settimane dopo sono stato colpito da una febbre molto alta sui 40° che è persistita un paio di giorni e con la presenza sulle tonsille di pus e macchie bianche. In seguito, essendo una persona che da sempre al minimo colpo di vento o a cambi repentini di temperatura si ammala, ho richiesto al dottore di famiglia le analisi dell'Ematocrito e un tampone faringeo: la richiesta era per verificare la presenza di una tonsillite cronica. I risultati sono stati buoni: tutto in regola, tampone negativo. Unico neo: il valore di riferimento del titolo legato allo streptococco segnava 200 e io ero a quota 780 e di conseguenza nell'ematocrito erano alterati soltanto i linfociti (spero sia il termine giusto) sollecitati dalla carica virale dello streptococco. Ovviamente eseguirò il test HIV, ma mi chiedo se la presenza dello streptococco possa essere effettivamente legata all'hiv oppure essere un'Infezione a sé stante. Mi sono spaventato quando ho realizzato che il tampone ha avuto esito negativo: la prima cosa che ho pensato è che la febbre che ho avuto con il mal di gola fortissimo fosse un sintomo dell'hiv. Febbre che ho ripreso a distanza di circa tre settimane in forma molto più leggera (38/37,5) e in concomitanza con una gita all'aperto durante la quale ho preso molto freddo. Spero che il tampone negativo non significhi che questi mali siano solo causati dall'hiv.
Risposta del medico
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Il titolo antistreptococcico non c’entra nulla con l’HIV, e può essere segno anche di una infezione pregressa. Inoltre due settimane dopo l’evento a rischio sono un po’ poche per una sindrome da infezione acuta da HIV, anche se questo non può essere escluso a priori. Senz’altro è una buona idea quella di eseguire il test per l’HIV, e tenerlo controllato almeno ogni 6 mesi se si ha una vita sessualmente attiva con partner potenzialmente a rischio.
Risposto il: 13 Aprile 2004