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Esperto Risponde

terapia alternativa per problemi renali

Gentile Dottori Mi rivolgo a Voi, per una Vostra opinione professionale.Mia moglie ed io viviamo in California da 30 anni. Mia moglie, Patrizia, (ora ha 60 anni-siamo sposati da 38 anni), soffre da Disturbo Bipolare I/Schizzofrenia da quando aveva 18 anni. E' stata in numerosi ospedali psichiatrici sia in Italia che qui, negli Stati Uniti.E' stata in cura ambulatoriale da diversi Psichiatri, inizialmente (dal 1971 in Italia) con il classico Litio+Mellaril, poi con Litobid, Valproato (Depakote) per quasi 5 anni (dopodiche' sospeso il Depakote), poi Geodon, Trilaptal (Oxcarbazepine), Fluphenazine, Prolixin, Haloperidol, Zyprexa (dismesso per l'aumento di peso) poi ritorno a Depakote 1250mg/die+Abilify (Aripiprazole)30mg/die, ora da 4 mesi con questi ultimi 2.Siccome 13 anni fa' e' stata diagnosticata con Epatite C (ora sotto controllo) e di recente Nephropatia terminale (Stadio 5), il proseguimento di cura ambulatoriale con il Depakote+Aripiprazole non ci sembrano la migliore scelta di psicofarmaci, considerando la condizione attuale di mia moglie.Ci e' stata consigliata la Dialisi, che mia moglie si rifiuta a considerare. Ma nel frattempo, cerchiamo un Nephrologo qui, che possa prescrivere una cura per fermare almeno il progresso del disturbo renale.La nostra domanda e': Quale psicofarmaco alternativo sarebbe piu' indicato che possa sostituire il Depakote+Abilify , con il minimo di effetti collaterali che possano mantenere il suo buon umore, e nello stesso tempo minimizzare danni sia ai reni che al fegato? Potremo cosi' chiedere al suo psichiatra di considerare un'alternativa piu' conveniente. Qui i psichiatri raramente tengono presente lo stato di salute generale dei pazienti e minimizzano i danni conseguenti dagli effetti collaterali. Forse Vi sembrerebbe inusuale, ma e' un atteggiamento molto diffuso qui. Oltretutto, se il paziente non "suggerisce" al psichiatra un farmaco alternativo, non si riesce ottenere un cambiamento ed un miglioramento. Qui, il psichiatra non si mette in contatto con il medico di famiglia o internista, per informarsi dell'impatto degli effetti collaterali e di conseguenza agiustare dosi, per non parlare di sostituire la cura con un'altra medicina altrettanto effettiva e piu' indicata.Siamo disposti a fornirVi qualsiasi altra informazione utile per la Vostra valutazione, come risultati di esami recenti di laboratorio d'analisi che ritenete necessari, e che Vi possano aiutare la Vostra consulenza.RingraziandoVi per un Vostro sollecito riscontro, Vi inviamo i nostri migliori saluti.Patrizia e Giovanni
Risposta del medico
Dr.ssa Rosalba Trabalzini
Dr.ssa Rosalba Trabalzini
Specialista in Psichiatria

 Gent.mo Giovanni e Patrizia, da quanto scrive, mi sembre di capire che la situaizone generale di Patrizia non sia delle migliori, se è stato suggerita la metodica della dialisi, sarebbe necesario adeguarsi. Purtroppo tutti i ostri farmaci hanno un impatto sul sistema renale ed  ovviamente dipende anche dal dosaggio necessario per mantenere in equilibrio la malattia. Come stabilizatore del tono dell'umore i farmaci più utilizzati sono il litio e il valproato ma entrambi sono vanno bene per la sofferenza renale ecco perchè è fondamentale che Patrizia inizi la dialisi. Come anti-psicotico l'Olanzapina è forse la molecola migliore da utilizzare piuttosto che altre molecole.

saluti, Rosalba Trabalzini

Risposto il: 14 Ottobre 2013