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Esperto Risponde

transitori quindi fugaci

Gentile Dottor Barrella, La ringrazio per la rassicurante risposta, a fronte della quale vorrei sottoporLe l' ulteriore quesito, che di seguito vado formulando.Nei giorni successivi alla risonanza magnetica, per alcuni giorni ho avuto un moderato mal di testa, con dolore localizzato alle tempie e in corrispondenza dell'occhio sinistro, da cui, peraltro, mi sembrava di vedere a tratti offuscato. A distanza di circa una settimana, questi fastidi non si sono più presentati ma hanno fatto ritorno quelle che io, forse impropriamente definisco vertigini. In particolari, in alcuni momenti della giornata ( specie nella tarda mattinata e nel tardo pomeriggio) avverto, specie quando sono seduta, la sensazione di sbandare verso destra, come se qualcosa mi spingesse in quella direzione. Di fatto però nulla accade e se mi alzo o cammino, la sensazione tende a svanire. Se questi sintomi non sono dovuti alle microareole, che cosa si potrebbe ipotizzare? A quali esami mi consiglierebbe di sottopormi?RingraziandoLa nuovamente, porgo Distinti Saluti
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
In generale, in medicina è importante la distinzione tra sintomi costanti (o addirittura ingravescenti) e sintomi transitori. Tra questi ultimi ve ne sono alcuni che si riconoscono per il fatto di avere un ritmo periodico, oppure per il fatto di essere scatenati da qualche evento esterno. Ve ne sono altri invece che non riconoscono alcuna regola, quindi è difficile trovare un appiglio. Andando più in profondità, i sintomi transitori possono essere associati alla presenza di anomalie o lesioni visibili con le immagini o ispettivamente, oppure apparire assolutamente slegati da qualsiasi alterazione anatomica o biochimica. Nel caso suo mi è sostanzialmente impossibile stabilire se i sintomi che mi racconta possano essere associati a qualcos'altro. La parte più importante della clinica medica (e quindi neurologica) consiste proprio nel cercare eventuali nessi tra i fenomeni. Ma per trovare i nessi ci vuole un'attenta e circostanziata osservazione del paziente e della sua storia. Cosa questa che non è affatto possibile in un ambito "epistolare" come questo. Saluti
Risposto il: 13 Dicembre 2011