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Bellezza fa rima con natura: in aumento i trattamenti green

Bellezza fa rima con natura: in aumento i trattamenti green

La bellezza diventa sempre più green e, quindi, rispettosa della natura e di se stessa. Biorivitalizzazioni omeopatiche, carbossiterapia e ioniterapia.
In questo articolo:

La bellezza diventa sempre più green e, dunque, rispettosa della natura e di se stessa. Dalle biorivitalizzazioni omeopatiche alla carbossiterapia per arrivare alla ioniterapia: il filo rosso è sempre lo stesso. Parola di Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano secondo la quale "accanto ai tradizionali filler e alla Tossina botulinica che confermano i loro elevati standard di sicurezza, si fanno avanti trattamenti per cancellare i segni del tempo che si basano su sostanze naturali. Sono trattamenti che non hanno praticamente effetti collaterali, ma che richiedono un pochino più di pazienza e costanza. Del resto, è bene ricordare che in medicina estetica la bacchetta magica non esiste".

La ioniterapia

Sono sempre più i trattamenti di bellezza che fanno rima con natura e naturalezza. Sia del risultato che dei trattamenti. Negli ultimi anni è sempre più in crescita l'attenzione nei confronti dei trattamenti "verdi" rivolti a diverse parti del corpo. Parlando di viso tra le più recenti tecniche c’è quella della ioniterapia, un trattamento terapeutico naturale che mira a ristabilire l’equilibrio bioenergetico del corpo per mezzo di un apposito dispositivo che invia ioni negativi alle cellule, procurando effetti positivi in tutto l’organismo.
"L’energia fornita da un dispositivo che si chiama Ioniflex - spiega il medico - può essere subito utilizzata per riparare gli eventuali danni e lavorare a pieno regime. Tutto questo avviene perché questa tecnica non stimola la Cellula, ma le fornisce direttamente ioni negativi, ristabilendo così l’equilibrio elettrochimico necessario per il completo espletamento delle sue funzioni vitali. È un trattamento nato in ambito fisioterapico che poi è stato declinato per la medicina estetica; adesso viene usato con successo grazie anche ad una specifica maschera studiata per il viso".

Biostimolazione omeopatica

È la regina delle terapie green alla cui base vi è la tecnica - ben consolidata - della biorivitalizzazione che si sposa con l'utilizzo di farmaci omeopatici. Attraverso microiniezioni fatte con aghi sottilissimi che non lasciano traccia, viene stimolata la produzione di collagene ed elastina. "La particolarità di questo trattamento - spiega Gilardino - è nell’uso di sostanza naturali per attenuare le piccole rughe del viso e del decolté andando anche a migliorare la vascolarizzazione locale. Il principio con cui lavora il dermapen, un’apposita apparecchiatura che sfrutta proprio delle microiniezioni per stimolare la rivitalizzazione delle cute".

Mesoterapia omeopatica

Si tratta di microiniezioni cutanee per la tonificazione cutanea del corpo utile per far riacquisire al corpo quell'elasticità che spesso si perde con la vita sedentaria o mangiando qualche dolce di troppo.

Carbossiterapia

Altro punto di riferimento in materia, la carbossiterapia utilizza l’anidride carbonica. La dottoressa Gilardino a tal riguardo spiega che si tratta di "un potente Vasodilatatore capace di attivare il microcircolo in alcune particolari zone del corpo e sul viso, indicato per combattere la buccia d'arancia, ma anche utile per ringiovanire i tessuti e attenuare le occhiaie".

Leggi anche:
I dati di una ricerca pubblicata su The American Journal of Public Health confermano il ruolo rilevante che la Medicina Omeopatica svolge per la Salute Pubblica.

Scleroterapia

È un particolare trattamento che utilizza acqua e sale ed è un vero antidoto per combattere le vene varicose e migliorare l’aspetto delle gambe. “Il meccanismo d’azione - aggiunge e conclude la specialista - è lo stesso di quello dei farmaci tradizionali, ovvero l’induzione della fibrosi delle pareti dei vasi e il loro progressivo riassorbimento, ma senza tossicità, pericolo di allergie o altre controindicazioni".

Per approfondire guarda anche “Micropeel”

Ultimo aggiornamento: 03 Gennaio 2018
4 minuti di lettura

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