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Esperto Risponde

un caso di somatizzazione ?

Mia figlia ha 13 anni. Lo scorso anno (febbraio - aprile 2012) gli era stata diagnosticata una forma di emicrania che in modo piu' o meno frequente, in particolari situazioni di stress e/o di ansia, si manifestava quasi sempre accompagnata da nausa e/o vomito spontaneo. Per alcuni mesi si e' curata con (Cynazin e Migrasoll), poi tutti i sintomi si sono attenuati significativamente e la cura e' stata sospesa. Ora distanza di un'anno (fine febbraio 2013) il problema si e' manifestato in maniera piu' decisa. Mia figlia, da circa 15 giornii, vomita spontaneamente ( a volte espellendo anche i liquidi gastrici) non appena ha finito di mangiare(colazione, pranzo, cena). Pur essendo stata in day hospital (flebo+antivomito) ed a Pediatria, dove e' risultato che gli esami del sangue, quelli per la celiachia,la pressione sanguigna,etc.. sono a posto purtroppo continua a vomitare. A questo punto alcune domande : 1) si tratta di una forma di Anoressia ? Come la si puo' curare ? Cosa possiamo fare per arrestare il vomito (ad oggi il Peridon e l'antivomito non sono stati in grado di attenuare il problema) ?Quali altri consigli per risolvere almeno nell'immediato il problema del vomito e quale strada seguire per il futuro ?GrazieSalutiVincenzo
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Dalla lettura del suo racconto colgo alcuni spunti che mi inducono a rilevare che, attualmente, si è prestata più attenzione agli effetti secondari (somatizzazione) di una problematica non ancora ben individuata. Probabilmente, alla base di tutto ciò vi è uno stato ansioso che in alcuni momenti si esaspera manifestandosi attraverso segnali somatici (emicrania, nausea/vomito, e forse altri ...). Tuttavia, a me sembra, che non sia ancora ben chiaro - forse perché mi mancano le informazioni di dettaglio - il quadro clinico suffragato anche da una adeguata diagnosi differenziata. In breve, una volta escluse le evidenze di natura medica, occorrerebbe consultare uno/a specialista con esperienza di psicologia clinica e psicoterapia, che definisca meglio il quadro - attraverso la raccolta di una anamnesi dettagliata e una serie di colloqui clinici - valuti se i disturbi tuttora in corso siano di natura primaria o secondaria, legittimi adeguatamente la natura della sofferenza esistenziale e imposti una psicoterapia in grado di aiutare la ragazza a superare questo particolare momento critico.
Risposto il: 15 Marzo 2013