Dalla lettura del suo racconto colgo alcuni spunti che mi inducono a rilevare che, attualmente, si è prestata più attenzione agli effetti secondari (somatizzazione) di una problematica non ancora ben individuata. Probabilmente, alla base di tutto ciò vi è uno stato ansioso che in alcuni momenti si esaspera manifestandosi attraverso segnali somatici (emicrania, nausea/vomito, e forse altri ...). Tuttavia, a me sembra, che non sia ancora ben chiaro - forse perché mi mancano le informazioni di dettaglio - il quadro clinico suffragato anche da una adeguata diagnosi differenziata.
In breve, una volta escluse le evidenze di natura medica, occorrerebbe consultare uno/a specialista con esperienza di psicologia clinica e psicoterapia, che definisca meglio il quadro - attraverso la raccolta di una anamnesi dettagliata e una serie di colloqui clinici - valuti se i disturbi tuttora in corso siano di natura primaria o secondaria, legittimi adeguatamente la natura della sofferenza esistenziale e imposti una psicoterapia in grado di aiutare la ragazza a superare questo particolare momento critico.