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L’ESPERTO RISPONDE

Valvola mitrale biologica degenerata dopo 4 anni

Buongiorno, mio padre, oggi 69 anni, ha subito nel 2013 un intervento di sostituzione delle valvole aortica e mitrale con bioprotesi rispettivamente SJM trifecta 23 ed SJM Epic 31. Recente ecocuore ha rivelato valvola in sede mitralica disfunzionante per insufficienza di grado severo e moderata accelerazione di flusso transvalvolare (PHT 87 msec, gradiente medio 9 mmHg, reverse flow nelle vene polmonari). Protesi biologica in sede aortica normofunzionante.
Ora ci vengono prospettate le seguenti due possibilità: - nuovo intervento di sostituzione della valvola mitrale con bioprotesi; - nuovo intervento di sostituzione delle valvole aortica e mitrale con protesi meccaniche. Sulle cause di degenerazione precoce (solo 4 anni a fronte dei 10 e passa preventivabili anche in funzione dell'età del soggetto) della bioprotesi mitralica non ci sono certezza (ci viene detto che può essere dipeso da un infezione contratta mal curata, metabolismo del calcio, errato montaggio, difetto della valvola).

Ci viene chiesto di prendere una decisione ma, in tutta sincerità, siamo pieni di dubbi, paure e perplessità. Ci viene detto che un intervento di sostituzione di due valvole è più rischioso di un intervento di sostituzione si singola valvola. Ci viene detto che un secondo intervento è più rischioso del primo, un terzo sarà più rischioso del secondo e così via. Ci viene detto che nulla si può dire circa la vita residua della bioprotesi aortica oggi normofunzionante ma "già vecchia" di 4 anni. Ci viene detto che nulla si può dire circa l'eventualità che una nuova bioprotesi mitralica non faccia la stessa fine della precedente. Ci viene detto che sarebbe stato meglio sostituire 4 anni fa le valvole con protesi meccaniche. Sulla base di quanto sopra riportato abbiamo forti difficoltà ad effettuare la scelta migliore. Grazie per i Vs contributi.

Risposta del medico
Prof. Luigi Iorio
Prof. Luigi Iorio
Specialista in Cardiologia e Medicina interna

Gent. le sig.re, la condizione di suo padre, come da lei descritta, desta qualche preoccupazione. Certamente se non verranno presi provvedimenti comparirà uno scompenso cardiaco difficilmente curabile. Prima di affrontare un nuovo intervento, bisognerà verificare l'esistenza di processi infiammatori e/o degenerativi che hanno colpito le valvole dopo le sostituzioni. È necessario affidarsi ad un centro cardiologico ospedaliero, dove le verranno dati i migliori consigli. Auguri prof Luigi Iorio

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