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Al volante dopo aver fatto uso di cannabis

Al volante dopo aver fatto uso di cannabis

Il dibattito sulle droghe leggere desta non pochi commenti. La cannabis altera le funzioni mentali, compromettendo la sicurezza al volante.

Fumare uno spinello, farsi un po’ di vino e poi mettersi al volante senza rendersi conto che la percezione e la capacità di reazione sono compromesse.

I rischi sono alti eppure poco se ne parla e poco sembra importare. Almeno fino a quando non accadono tragedie come quella verificatasi a Stroppiana, dove un autobus carico di bambini in gita si è ribaltato uccidendone due e ferendone venti. A seguito delle indagini della Magistratura, è emerso che l’autista del pullman aveva tracce di cannabis nel proprio Sangue.

Secondo la Polizia Stradale aveva fumato.

Questa tragedia ha riaperto la discussione politica e sociale sul consumo di droghe e sul pericolo che chi si droga e beve rappresenta per se stesso e per gli altri se si mette al volante. Lo racconta questo ultimo triste episodio, lo raccontano le decine di morti sulle strade del sabato sera: secondo gli ultimi dati resi noti dall’ISTAT e dall’ACI, nonostante il numero complessivo di incidenti stradali sulle nostre strade sia diminuito, restano alti i numeri relativi alle infrazioni del codice della strada compiute sotto effetto della droga.

Nel solo 2006, i Carabinieri hanno accertato 3.416 casi di guida sotto effetto di stupefacenti e, nel primo quadrimestre del 2007, si è già raggiunta quota 1.217; nel 2005 gli incidenti causati da alcool e stupefacenti sono stati il 2% del totale (circa 4.500), ma quasi tutti definiti di entità grave. Naturalmente sono solo i casi accertati, persone colte in flagranza di reato, ma i numeri sono molto più alti se si pensa a tutti gli automobilisti che si mettono al volante dopo aver consumato alcol e droga e che riescono ad arrivare sani e salvi alla mèta senza aver arrecare danno a nessuno, pur con una distorta percezione del pericolo.


La Polizia Stradale, inoltre, ha reso noto che dal luglio 2003, da quando, cioè, è entrata in vigore la legge della ‘patente a punti’, sono stati 44.265 i punti decurtati dalle patenti degli italiani scoperti sotto effetto di sostanze stupefacenti.

Non c’è alcun dubbio che alcol e droghe compromettano la sicurezza sulle strade.


Roberta Pacifici, dell’Istituto Superiore di Sanità, ha ricordato come la letteratura scientifica dimostri ormai che la guida sotto effetto di cannabis possa aumentare gli errori fino al 60%, soprattutto entro la prima ora dall’assunzione.
Calcolare quanti incidenti stradali siano da ricondurre all’uso di droghe leggere è impossibile: la studiosa dell’ISS ricorda che in Italia non esistono ancora studi sull’argomento, ma confrontando le ricerche europee si va da un 2,5% indicato da uno studio francese fino al 12% di un’indagine britannica.
Il problema è che mentre il test per l’alcol può essere eseguito rapidamente dalla Polizia Stradale, quello sul consumo di droghe sulle vittime degli incidenti stradali richiede tempo e molti permessi: ciò rende difficile quantificare esattamente la cifra di incidenti stradali riconducibili alla cannabis e anche da questo impasse si snoda la polemica politica riaccesa dopo il caso di Stroppiana.

Alle richieste dei parlamentari che chiedono di rivedere i limiti fissati dalla attuale legge sul consumo di droghe leggere, il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, risponde che le leggi esistono ed è solo necessario farle rispettare, mentre il Ministro della Salute Livia Turco si dichiara assolutamente “d’accordo sulla necessità di effettuare test periodici obbligatori per verificare l’assunzione di sostanze stupefacenti, alcol o farmaci, che possano compromettere la capacità di guida degli autisti di servizi pubblici o privati”.

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre 2015
4 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Gianluigi Conte
Dr. Gianluigi Conte
Specialista in Psichiatria

Le sostanze contenute nei derivati della cannabis, dell’alcool e degli psicofarmaci alterano il funzionamento mentale.
Chiamate “psicoattive” influenzano il comportamento, il senso di sicurezza e la percezione della realtà.
L’assunzione di queste sostanze ed una particolare stanchezza del soggetto (ad es. scarso riposo notturno) aumentano notevolmente il rischio di incidenti stradali.

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