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Uomini e donne ricordano gli avvenimenti in modo diverso

Uomini e donne ricordano gli avvenimenti in modo diverso

Capita spesso di litigare con il partner per questioni legate ai ricordi. Ecco come costruire in quattro mosse una memoria collaborativa.

La donna ricorda ogni singolo momento importante della propria relazione; l'uomo invece è capace di dimenticare anche ricorrenze importanti. Come è possibile? Uno psicologo americano ha scoperto che quando una coppia litiga perché i due partner non si trovano d'accordo su come è andato un avvenimento, in realtà non mente nessuno dei due, entrambi sono forviati da falsi ricordi.

Andrew Christensen è uno psicologo di lungo corso che da anni studia le dinamiche della coppia e svolge ricerche presso l'Università della California. Dalle sue analisi emerge quanto segue:

  • tutti, uomini e donne, hanno l'abitudine a reiterare errori di valutazione, indipendentemente dal contesto. Ad esempio hanno la tendenza a ricordare meglio ciò che hanno fatto in prima persona, senza prendere in considerazione ciò che ha fatto il partner, oppure riescono a fissare nella memoria con più facilità ricordi legati ad eventi spiacevoli;
  • le donne tendono a ricordare con maggiore vigore date e momenti importanti perché hanno una memoria più emotiva; tuttavia ciò non vuol dire che le donne ricordino di più o meglio degli uomini, perché sottoposti a test sulla memoria entrambi danno risultati simili;
  • l'umore gioca un ruolo chiave nel fissare i ricordi. Come spiega lo psicologo Michael Ross, uno stato d'animo positivo o una sensazione positiva possono richiamare alla memoria un'esperienza positiva circa l'altra persona.

Queste premesse possono spiegare perché in alcune occasioni all'interno della coppia i partner litighino su questioni legate ai ricordi di come andati i fatti. Nessuno dei due mente, in realtà ricordano le cose in modo diverso, spesso in modo diametralmente opposto. Il che non favorisce una comunicazione costruttiva.

Christensen, quindi, offre qualche consiglio per affrontare meglio e in modo più costruttivo le discussioni di coppia:

  • approcciare alla discussione con spirito aperto e positivo, probabilmente il partner non sta mentendo, ha solo un ricordo diverso di come sono andate le cose;
  • accettate che non c'è un'unica versione dei fatti e che entrambe possono avere una loro validità;
  • concentratevi su come ciò che è accaduto vi ha fatto sentire e non sull'evento in sé, che può essere diverso da come lo ricordate;
  • provate a praticare una memoria collaborativa costruendo un insieme di ricordi comuni che siano possibilmente belli.
Ultimo aggiornamento: 15 Giugno 2015
3 minuti di lettura
Commento del medico
Dr.ssa Grazia Aloi
Dr.ssa Grazia Aloi
Specialista in Psicologia e Psicologia clinica

Leggendo l'articolo - così come posto - vengono in mente antichi ricordi di testi universitari, tipo i bei tomi di Psicologia Generale e i Manuali di Fisiologia Umana e di Neurofisiologia.

La Psicologia Generale prevede un aspetto chiamato proprio Psicologia Ingenua (o del buon senso), che comprende tutti quegli atti "psicologici" che ogni essere umano - appunto di buon senso - è in grado di comprendere e di fronteggiare. E in più insegna quanto c'è da sapere sui meccanismi della Memoria.

La Fisiologia Umana ed in particolare la Neurofisiologia insegnano - tra l'altro - che i due emisferi, il sinistro e il destro, hanno competenze e funzioni differenti, tanto che uno è "maschile", il sinistro: ha funzioni logico-deduttive, scrittura e linguaggio, miglior percezione della realtà e maggior concatenazione degli eventi (memoria); l'altro, il destro è "femminile", deputato alla elaborazione visiva, interpretazione delle immagini e a tutta la sfera emotiva.

I manuali di Psicoterapia della Coppia e della Famiglia forniscono insegnamenti più che in abbondanza e su tutti i fronti e Scuole. Senza poi contare (l'utile o l'inutile) libro di John Gray "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere".

Dunque, il vero contributo del Prof. Christensen sulla Terapia di Coppia e sulla gestione dei conflitti è molto complesso. Egli - come del resto il Prof. Luciano L'abate dell'Università di Atlanta - ha formulato ipotesi e costruito apparati teorici di ben più importanza delle semplici indicazioni o suggerimenti dell'articolo.

Ricordare un evento non è mai solamente un fatto di rievocazione (mnemonica), bensì vi è la percezione emotiva-affettiva ad esso collegato e, in aggiunta, vi è un valore cognitivo dell'evento. Ad esempio, se ad una signora viene in mente (ricordo) quando il marito distrattamente ha rotto la tazzina di caffè del servizio ereditato dalla nonna, ella avrà una carica emotiva sicuramente di commozione o di rabbia: in entrambi i casi è facile che si metta a piangere, anche perché si associa il valore cognitivo della perdita (la tazzina). Il marito d'altro canto può non ricordare l'episodio come "tragico" ma solamente come spiacevole disattenzione e può assumere una lieve comprensione per il dolore della moglie.

Per andare d'accordo, marito e moglie devono sapere che il loro cervello e le loro emozioni funzionano in maniera differente. Tutto qua? Basterebbe dare queste istruzioni, ma non basta. Occorrono empatia e buon sentimento, rispetto per l'altro e autocritica.

In particolare, per andare a fondo delle dinamiche di coppia, per il commento delle analisi fornite dagli studi californiani:

  • abitudine a reiterare errori di valutazione: non credo che sia questione di abitudine, ma di apertura o chiusura mentale sull'apprendimento delle esperienze;
  • le donne ricordano date e momenti in virtù della memoria emotiva: certo, l'emisfero destro è quello dell'emotività;
  • l'umore gioca ruolo chiave per fissare i ricordi: se si scivola a causa della pioggia e ci si procura una contusione non è la stessa cosa che ricordare lo scivolo che porta dolcemente nell'acqua calda termale di una piscina naturale.

Commento sui consigli per favorire una comunicazione costruttiva:

  • certo, lo spirito aperto (come la mente) e positivo permette di non mettere in discussione la fiducia dell'altro;
  • mettersi d'accordo, e andare d'accordo, non significa avere priorità sulla "realtà" dei fatti;
  • concentrarsi su come vi siete sentiti: Freud dice che non è tanto ciò che succede che è importante quanto ciò che ce ne facciamo con ciò che succede;
  • praticare una memoria collaborativa: che significa? La memoria del matrimonio o della nascita dei figli, ad esempio, che sono eventi lieti della coppia, non potrà mai essere uguale nei partner: ognuno avrà le proprie emozioni, che si possono raccontare ed ascoltare ma non farle proprie.

Comunque esisterà sempre la coppia in cui lei dirà: "ti ricordi quella volta che..." e lui risponderà: "no, non me lo ricordo". A parte tutto, penso che la memoria della donna sia "per natura" più sviluppata (ad esempio per i compiti evolutivi) e che la vera maggior capacità dell'uomo sia nel "dimenticare", nel fare piazza pulita e nel mettere in botole di acciaio tutto ciò che non vuole ricordare, giù giù nel dimenticatoio dell'inconscio. Quindi, non è maggiore capacità, ma maggior difesa. Si pensi ai tradimenti: la donna non dimentica mai, l'uomo in cinque minuti.

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