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Centomila fisioterapisti in Italia, per metà sono abusivi

Ma chi è il fisioterapista?

“Giù le mani” è il nome della campagna lanciata in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia che si celebra l’8 settembre.

Ma chi è il fisioterapista? Si tratta di una figura che tutti conoscono ma i suoi ambiti di attività non sono sempre noti e, come spiega Concetta De Marinis, presidente dell’Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI) Lazio, spesso il fisioterapista viene confuso con altri operatori o sedicenti terapeuti.

Il fisioterapista, a differenza di quanto si crede, non si occupa solo di riabilitazione a seguito di traumi e infortuni oppure interventi chirurgici ortopedici. Invece i suoi ambiti di intervento sono molto ampi e spaziano dai disturbi del movimento legati a lesioni o malattie del sistema nervoso, “riabilitazione successiva a malattie respiratorie, cardiovascolari, infarti o Ictus, o all’applicazione di protesi dopo una amputazione, a malattie oncologiche fino a delicati INTERVENTI di supporto nelle cure palliative”, precisa l’esperta.

In Italia si contano circa centomila operatori che si definiscono fisioterapisti ma solo 55mila in realtà esercitano nella legalità perché hanno conseguito il titolo che abilita alla professione. Affidarsi ad un operatore non professionista è pericoloso, spiegano dall’AIFI, perché può peggiorare disturbi preesistenti. E anche il luogo dove si esercita ha la sua importanza: è indispensabile seguire i trattamenti in centri specializzati e di Riabilitazione, mentre sono in aumento i luoghi poco consoni nei quali sedicenti fisioterapisti propongono trattamenti, come palestre, centri benessere, centri estetici.

E allora ecco cinque regole d’oro da non dimenticare quando si deve ricorrere ai trattamenti del fisioterapista:

  1. Verificare il titolo di studio: l’operatore deve avere una laurea in Fisioterapia o titolo equivalenti o equipollenti
  2. Verificare che il titolo di studio sia stato rilasciato in Italia o che abbia avuto il riconoscimento del Ministero della Salute
  3. Assicurarsi che l’operatore sia iscritto all’AIFI: l’iscrizione non è obbligatoria ma è un ulteriore elemento di conferma della professionalità del fisioterapista
  4. Verificare che l’operatore richieda la documentazione clinica durante la prima visita
  5. Chiedere la ricevuta fiscale, senza IVA, se il trattamento viene effettuato da un libero professionista

Fino all’11 settembre l’AIFI propone tanti eventi in tutta Italia volti ad informare i cittadini sulle professionalità qualificate nell’ambito della fisioterapia e a combattere l’abusivismo. Il 12 settembre sarà il FisioDay, una giornata nella quale gli studi fisioterapici apriranno ai cittadini per un consulto gratuito.

Fonti:
Associazione Italiana Fisioterapisti

Data ultimo aggiornamento: 08 Settembre 2017