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I medici la invitano a non fare ricerche su Google: muore a 19 anni per un tumore

La giovane inglese aveva reperito utili informazioni su Internet, ma i suoi medici l'avevano ignorata invitandola a non fare più ricerche su Google.

Una ragazza inglese di 19 anni è morta a seguito di un raro Tumore al fegato e dopo essere stata ignorata dai medici.

Bronte Doyne aveva un Carcinoma epatocellulare fibrolamellare ed era stata operata presso l’ospedale di Nottingham. L’intervento era riuscito e i medici le avevano detto che era guarita e non avrebbe più dovuto preoccuparsi. Ma Bronte ha continuato a star male e si è messa in cerca di informazioni su internet relative alla sua malattia. Molte occasioni di confronto e notizie utili le ha trovate sul sito ufficiale della Fondazione del Cancro fibrolamellare, che ha sede negli Stati Uniti, ma una volta riferite queste informazioni ai medici la giovane è stata liquidata in modo frettoloso più di una volta ed invitata a non fare ricerche inutili su Google.

Non si trattava semplicemente di una ricerca qualsiasi su Google, ma di una Fondazione seria legata alla Casa Bianca”, spiega la mamma di Bronte al Telegraph. E le paure della ragazza non erano affatto infondate. Il suo diario e i suoi profili social sono ancora oggi pieni di dolore, paura di un ritorno della malattia, solitudine e frustrazione per non essere capita dai suoi medici.

Ci hanno detto che l’operazione avrebbe curato totalmente il tumore ma le informazioni trovate online dicevano altrimenti. Abbiamo chiesto insistentemente se c’erano possibilità secondo loro che il cancro tornasse, e loro ci hanno detto che le nostre preoccupazioni non avrebbero aiutato mia figlia”, prosegue la mamma di Bronte che è stata ricoverata soltanto dieci giorni prima di morire e solo una settimana prima era stata mandata via dall’ospedale con scortesia e freddezza.

Stephen Fowlie, direttore dell’ospedale di Nottingham, si è giustificato dicendo che ogni terapia possibile è stata offerta a Bronte ma sfortunatamente nessun intervento si è rivelato risolutivo per questa forma di cancro estremamente aggressiva. “Mi scuso per il modo in cui abbiamo comunicato con Bronte e con la sua famiglia. Non abbiamo ascoltato con sufficiente attenzione e avremmo dovuto accogliere Bronte nel centro oncologico prima di quanto accaduto”, ha dichiarato ai media.

Keith Girling, direttore medico dei Nottingham University Hospitals, ha ammesso che questa triste vicenda mette in luce quanto, nell’era di Internet, i pazienti e le loro famiglie possano essere molto ben informati  in quanto hanno accesso a una miriade di informazioni che può aiutarli a capire cosa può essere meglio per loro. “A fronte di alcuni siti che sono imprecisi e fuorvianti non possiamo ignorare che ne esistono altri che aiutano i pazienti a compiere delle scelte e li rendono sempre più esperti del loro male”, ha concluso Girling.

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio 2015
3 minuti di lettura

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