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Pronto Soccorso: una realtà spesso al collasso

Turni massacranti, accessi inappropriati e l'assenza di un piano per il sovraffollamento: fotografia dei pronto soccorso italiani.

Andare al Pronto Soccorso per gli italiani può tramutarsi in un vero e proprio incubo. Ore di attesa per un posto letto e spesso, nei periodi più 'caldi' dell’anno, si rimedia al massimo un posto in barella.

In occasione della Settimana Nazionale del pronto soccorso, che durerà fino al 24 maggio, gli esperti della Simeu, la Società italiana medicina emergenza-urgenza, hanno diffuso dati interessanti per fotografare meglio la situazione dei Pronto Soccorso nel nostro Paese.

In Italia ci sono 844 pronto soccorso, in cui lavorano 12 mila medici e 25 mila infermieri; ogni anno si registrano 24 milioni di accessi, praticamente uno ogni secondo.

Un sistema niente affatto perfetto, denunciano gli esperti, che mostra tutte le sue carenze e lacune proprio nei periodi in cui c’è più bisogno di assistenza, ad esempio durante il periodo della stagione influenzale che anche quest’anno è stato caratterizzato da lunghe file di pazienti in attesa, boom di ricoveri e prestazioni e turni massacranti per gli operatori.

Come ottimizzare al meglio le attività del pronto Soccorso? Bisogna innanzitutto partire dalla prevenzione, spiegano gli esperti. Per questo sono stati organizzati in numerose città d’Italia incontri con i cittadini e simulazioni finalizzate a migliorare il grado di informazione e conoscenza dell’opinione pubblica sulle dinamiche del pronto soccorso. Ma bisogna anche lavorare per una migliore organizzazione interna.

Un punto sul quale la Smeu batte fortemente: "ogni ospedale italiano dispone di un Peimaf (Piano di emergenza interno per massiccio afflusso di feriti), quasi nessuno di un Pgs per il sovraffollamento eppure il massiccio afflusso di feriti è un evento raro e non prevedibile mentre il sovraffollamento dei pronto soccorso si ripete regolarmente tutti gli inverni. Serve un'organizzazione preventiva per ottenere un sistema più efficace ed efficiente", spiega Gian Alfonso Cibinel, presidente della Simeu.

Quest’anno la Simeu registra un alleato prezioso, insieme al Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva verrà effettuato un monitoraggio civico condiviso delle strutture di PS, che rileverà tempi, qualità, caratteristiche strutturali, organizzative, i flussi di accesso e di ricovero, attenzione prestata ai pazienti e umanizzazione dell'assistenza.

Ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2015
3 minuti di lettura

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