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Aria sana nelle scuole

Aria sana nelle scuole

La cattiva qualità dell'aria nelle scuole può essere dannosa per chi soffre già di asma o allergie. Come salvaguardare la salute dei nostri figli?
In questo articolo:

Aria sana nelle scuole: un diritto per studenti e insegnanti

Questa volta affrontiamo un problema che interessa i vostri figli: l’aria nelle scuole. Tempo fa ho accennato al tema dell’edificio malato e della sua importanza. Accennavo al fatto che, pur essendo un problema del tutto trascurato, può essere alla base di molti disturbi (piccoli e grandi), spesso incomprensibili, di chi è costretto a lavorare a lungo in ambienti chiusi.

È evidente quindi che anche la scuola costituisca, per chi la frequenta a lungo, studenti e insegnanti, un luogo nel quale è possibile ammalarsi. Escludo le epidemie di influenza, di varicella o parotite a tutti voi ben note (quanti weekend e vacanze magari già prenotate andate in fumo, vero, cari genitori?) ma di asma, allergie ed ipersensibilità. Sono in aumento in tutto il mondo, in particolare nei paesi industrializzati. Si calcola addirittura che colpiscano un ragazzo su tre.

Rischi di una cattiva qualità dell'aria: allergie e irritazioni

Tale aumento è stato troppo rapido per essere dovuto a variazioni genetiche, motivo per cui è stata avanzata l’ipotesi che ciò sia dovuto ad una esposizione più elevata a fattori che provocano allergie presenti negli ambienti confinati non industriali (“indoor”). Una serie di indagini ha dimostrato che la cattiva qualità dell’aria “indoor” nelle scuole interferisce con le attività didattiche e può essere causa di disagio, di irritazioni e di diversi problemi di salute di breve o lunga durata. Gli inquinanti indoor possono essere particolarmente dannosi per gli studenti e gli scolari già affetti da allergie e da asma.

Per sensibilizzare al problema è stato condotto dall’European Federation of Asthma and Allergy Associations uno studio dal titolo: “Inquinamento dell’aria indoor nelle scuole”. Gli obiettivi sono:

  • raccogliere informazioni sull’inquinamento dell’aria nelle scuole;
  • esaminare le politiche e i programmi dei diversi paesi su questo problema;
  • formulare raccomandazioni ed iniziative per ottenere un ambiente scolastico più sano.

Per quanto riguarda le conclusioni, la principale è stata che il problema della qualità dell’aria dovrebbe essere riconosciuto come un obiettivo primario di sanità pubblica. Ma in attesa dei tempi geologici che normalmente richiedono questi mutamenti, che cosa possiamo fare per i nostri figli? Ecco qua.

  • Insistere e verificare che insegnanti e studenti non fumino a scuola.
  • Controllare ed evitare situazioni di umidità che favoriscono la crescita di Muffe.
  • Chiedere che l’impianto di riscaldamento e di ventilazione seguano un corretto e adeguato programma di manutenzione.
  • Chiedere che al cambio di ogni ora si aprano le finestre (anche in inverno) per cambiare l’aria.
  • Parlarne ai consigli di classe o di istituto.

Questo per quanto riguarda la scuola in generale. E a livello di singola famiglia?

  • Portate i vostri figli a scuola a piedi;
  • fate far loro una colazione adeguata: sviluppate la vostra fantasia per farla apparire come una novità o un gioco;
  • date loro una merenda sana (a costo di vederla rifiutare le prime volte) escludendo merendine o focacce bisunte;
  • fate fare loro sport;
  • mandateli a letto presto la sera;
  • non tormentate il pediatra o il medico per avere antibiotici al minimo rialzo febbrile: autorevoli correnti di pensiero cui mi associo affermano che le allergie sono in aumento anche per l’esagerato uso di vaccinazioni e Antibiotici che accentuano la reattività dell’apparato immunitario.

A volte mi capita di vedere bambini o ragazzi malaticci e svogliati, asmatici, ecc. ecc. ai quali è sufficiente correggere l’alimentazione e togliere loro antibiotici per vedere scomparire i loro sintomi. D’ora in poi insisterò perché i loro genitori si attivino anche sul problema dell’aria a scuola.

Cari ragazzi, se mi leggete, non sperate che vi dica di stare a casa da scuola il più possibile, anche se…
Buona salute.

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Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2018
4 minuti di lettura

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