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Dolore al seno? Solo nello 0,4% dei casi è quello che temete

Dolore al seno? Solo nello 0,4% dei casi è quello che temete

Se vi sono numerosi casi in cui il dolore va considerato in modo assolutamente innocuo, con la consapevolezza che possa scomparire nel giro di pochi giorni, esso va guardato in modo sospetto quando è accompagnato da altri segnali.
In questo articolo:

Inutile nasconderlo, quando una donna prova Dolore al seno, di qualunque entità esso sia, il primo pensiero è quasi sempre negativo. C'è, infatti, un timore diffuso che porta a pensare subito al peggio. In realtà, le cause scatenanti possono essere diverse e solo nelle situazioni più gravi - secondo le stime pari allo 0,4 per cento dei casi - si può credere che alla base vi sia la formazione di un carcinoma.

Cause

Come anticipato, alla base del dolore alle mammelle, possono esserci diverse motivazioni. Innanzitutto, vi sono dei fattori ciclici, strettamente legati alle mestruazioni e agli ormoni. Ciò si verifica soprattutto durante la fare premestruale ma anche durante il ciclo. È possibile avvertire dolore anche durante l'ovulazione o per via della pillola anticoncezionale. La sensazione è quello di un seno gonfio e a volte anche grumoso. Ciò accade in genere 1 o 2 settimane prima del ciclo e soprattutto nelle donne tra i 20 e i 30 anni. Un'altra possibile causa è collegata al post partum e all'allattamento. Dopo la gravidanza può, infatti, accadere di provare dolore al seno a causa della 'montata lattea', fattore assolutamente naturale e normale. In qualche modo connessa è anche la cosiddetta mastite, un'infiammazione mammaria che può essere provocata da lesioni causate in modo involontario dal neonato o da un'ostruzione del dotto del latte. Oltre a un dolore sempre maggiore, spesso quest'ultima condizione può essere accompagnata anche da arrossamenti della zona e da eventuale comparsa di febbre. In tal caso è consigliabile consultare il medico.
All'interno del seno è possibile che si formino, per diversi motivi, delle piccole cisti, sacche ripiene di acqua formate per via di ghiandole ingrossate. Queste in genere possono provocare dolore. Se restano di piccole dimensioni, è bene soltanto tenerle sotto osservazione, se dovessero, invece, ingrandirsi il medico potrebbe valutare la possibilità di asportarle. In alcuni casi, il dolore, che può essere costante o intermittente e in genere riguarda solo una Mammella in una zona precisa, per poi diffondersi al resto del seno, può essere tipico della menopausa.
Oltre a questi fattori biologici e fisiologici, a volte la causa può essere un reggiseno troppo stretto. In questo caso, il consiglio vien da sé. Tra le cause è possibile, inoltre, che vi sia una normale modificazione del seno.

Quando avere dei sospetti

Se vi sono numerosi casi in cui il dolore va considerato in modo assolutamente innocuo, con la consapevolezza che possa scomparire nel giro di pochi giorni, esso va guardato in modo sospetto quando è accompagnato da altri segnali. Bisogna, a tal proposito, fare attenzione all'eventuale comparsa di noduli palpabili o visibili alla mammella o all’ascella, a delle alterazioni del capezzolo, come la sua retrazione o fuoriuscita o alla presenza di sangue alla sua spremitura. Occhio clinico anche nei confronti del cambiamento della pelle e della forma dei seni o a un loro arrossamento.

Accertamenti

Nel caso in cui il dolore continua o aumenta e il medico consiglia di approfondire la sua natura, è possibile fare degli accertamenti per escludere la presenza di un tumore. Tra i 30 e i 40 anni si utilizza l'ecografia, usata perché il seno è più denso. Sopra i 40 si ricorre alla mammografia, utile perché consente una visione più approfondita del tessuto adiposo. A partire dai 40 anni l’esame è raccomandato ogni due anni. Tra i 50 e i 69 anni sono previsti programmi gratuiti di screening ogni due anni. Infine esiste anche l'agobiopsia, esame usato solo in caso di lesioni sospette.

Cure

Nel caso in cui il dolore è associato al ciclo mestruale, è possibile far uso dei normali antinfiammatori. Nel caso di una mastite, è possibile effettuare un ciclo di antibiotici ma se questa continua o si ripresenta, è bene approfondire il caso con un'agobiopsia. 

Per approfondire guarda anche “Tumore al seno”

Ultimo aggiornamento: 07 Novembre 2019
4 minuti di lettura

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