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Pidocchi: cosa sono, come si controllano e come si curano

Pidocchi: cosa sono, come si controllano e come si curano

La pediculosi è l'incubo di tutti i genitori. Come evitare il contagio? Innanzitutto bisogna imparare a riconoscerne i sintomi.
In questo articolo:

La scuola è cominciata da pochi giorni e una delle più grandi preoccupazioni dei genitori, da sempre, è la pediculosi. Come evitare il contagio? La miglior difesa, come al solito, è la conoscenza: bisogna, quindi, imparare a riconoscere e trattare i pidocchi così da scongiurare eventuali e fastidiosi focolai anche in casa.
 

Cosa sono i pidocchi?

I pidocchi sono piccoli insetti che si nutrono di sangue. Ne esistono di tre tipi: quelli della testa, del corpo e del pube. Soltanto i pidocchi del corpo possono rappresentare un serio problema in quanto vettore di malattie anche gravi, mentre non si corre alcun rischio con quelli che si attaccano alla testa, ovvero il tipo più comune tra i bambini. Nella maggior parte dei casi, i sintomi dell'infestazione sono lievi, con scarsi rischi per la salute.

L’Infezione causata da pidocchi prende il nome di pediculosi e, contrariamente a quanto si crede, non è indizio di sporcizia o di scarsa igiene. Infatti, anche la persona più pulita al mondo può essere infettata dai pidocchi se entra in contatto con chi li ha o con i suoi oggetti personali.
Il bambino, ad esempio, può avere i pidocchi se:

  • ha messo la testa o i capelli vicino a qualcuno che ha i pidocchi;
  • ha indossato un cappello o una sciarpa precedentemente indossata da qualcuno con i pidocchi;
  • ha condiviso oggetti (come pettine e spazzola) usati da chi con i pidocchi.

È giusto sapere, poi, che i pidocchi non hanno ali e non possono saltare ma possono soltanto strisciare. Le uova di questi insetti, inoltre, non sono molto mobili, dal momento che vengono poste sul fusto del capello. È dunque necessaria una qualche forma di contatto affinché i pidocchi si trasferiscano da una testa all’altra. Inoltre, dal momento che i pidocchi si nutrono solo di Sangue umano, non c’è alcun rischio di contrarre gli insetti dagli animali domestici (e da tutti gli altri).

Occhio a un mito comune: tagliare o avere i capelli corti non rende immuni dal problema.
 

Quali sono i sintomi?

Un bambino potrebbe avere i pidocchi in testa se:

  • avverte prurito sul cuoio capelluto;
  • ha la sensazione di qualcosa che gli striscia sulla testa;
  • presenta piccole macchie di sangue sul cuoio capelluto che possono infettarsi.

 

Come controllare la presenza di pidocchi?

Se si ha il sospetto che il bambino possa avere i pidocchi, si può usare una lente d’ingrandimento per dare uno sguardo al cuoio capelluto e ai capelli, anche con una luce che faccia da supporto visivo (i pidocchi, infatti, tendono a evitare la luce e, quindi, muovendosi, si possono individuare più facilmente).
I pidocchi, inoltre, si possono trovare più facilmente intorno e dietro alle orecchie, lungo l’attaccatura dei capelli e il collo. Si consiglia di controllare anche Ciglia e sopracciglia.
 

Qual è il trattamento adeguato?

Se il bambino ha i pidocchi, è importante curarlo rapidamente per evitare che gli insetti si possano diffondere agli altri membri della casa.
La maggior parte dei casi di pidocchi possono essere trattati con farmaci ad hoc, noti come pediculicidi. Dopo aver applicato il farmaco (seguendo le indicazioni sulla confezione), bisogna controllare accuratamente la testa del bambino e usare un pettine a denti fitti per rimuovere gli insetti residui, ogni due - tre giorni.
È importante anche pulire e lavare tutto ciò che potrebbero consentire ai pidocchi di trasferirsi da una testa all’altra: cappelli, sciarpe, accessori per i capelli, abiti indossati nei giorni precedenti il trattamento, federe e lenzuola, spazzole, pettini e asciugamani. Questi parassiti, infatti, muoiono in seguito a una prolungata esposizione a temperature calde.

Leggi anche:
La trasmissione sessuale non è l’unica modalità di contagio. Per questo motivo è possibile riscontrare la presenza di piattole anche nei bambini.
Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio 2017
4 minuti di lettura

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