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Sleep Tracker per il monitoraggio del sonno: come funzionano?

Sleep Tracker per il monitoraggio del sonno: come funzionano?

Gli Sleep Tracker sono dei dispositivi che permettono di monitorare la qualità del proprio sonno e valutare l’ipotesi dover cambiare le proprie abitudini.
In questo articolo:

Gli Sleep Tracker sono dei dispositivi che permettono di monitorare la qualità del proprio sonno, sulla stessa scia di quelli che misurano l’intensità della propria attività sportiva. I cosiddetti “Activity tracker”, cioè i gadget elettronici indossabili che permettono di tenere sempre sotto controllo i parametri relativi a una certa attività in corso, di solito sportiva, e alla salute del proprio corpo, stanno conoscendo un forte boom.

Sono pensati per chi vuole saperne di più sul proprio modo di muoversi durante il giorno, e da qualche tempo, anche sulla qualità del proprio riposo. Gli Sleep Tracker, nello specifico, analizzano la durata del sonno e i movimenti notturni.

Sleep Tracker per il monitoraggio del sonno. Come funzionano

Gli Sleep Tracker si presentano generalmente come dei semplici braccialetti da infilare al polso, delle app da installare sullo smartphone o dei sensori da applicare direttamente al materasso. Si sincronizzano con lo smartphone o il pc e visualizzano dati e grafici su durata del sonno e della veglia, compreso il tempo che si trascorre svegli al letto prima di addormentarsi, movimenti notturni e altri elementi utili a valutare la qualità del riposo.

I modelli più avanzati riescono a monitorare anche il battito cardiaco e la frequenza del respiro. Questi ultimi riusciranno anche a distinguere anche i casi in cui si è fermi ma non si sta dormendo.

Una domanda posta da molti riguarda infatti l’efficacia di questi sistemi di controllo. Secondo alcuni, si tratta di metodi imprecisi. Un studio del 2015 rivela ad esempio che gli Sleep Tracker da polso potrebbero sovrastimare la durata del sonno fino a un’ora in più della realtà: lo dice il presidente dell’American Academy of Sleep Medicine, Nathaniel Watson, la più celebre accademia americana di medicina del sonno.

Secondo Watson, questi errori di calcolo potrebbero avvenire perché gli Sleep Tracker sono attaccati al braccio e quindi se il soggetto è sveglio – ma rimane immobile – il dispositivo lo considererà come immerso nel sonno. Lo studio però risale a qualche anno fa e c’è da pensare che nel frattempo questi dispositivi siano diventati più precisi.

Sleep Tracker per monitorare del sonno, sono efficaci?

Eppure la domanda su quanto questi dispositivi siano realmente efficaci resta ancora senza risposta. Del resto, la funzionalità degli Sleep Tracker è spesso inclusa in gadget nati soprattutto per altro, come smartband e smartwatch (ossia i braccialetti per l’attività sportiva e gli orologi tecnologici che sono come veri e propri computer da indossare).

Una ricerca del 2017 condotta dagli studiosi della Rush University Medical School e della Feinberg School of Medicine presso la Northwestern University, entrambe di Chicago, e pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine, ha suggerito che questi dispositivi possano in realtà peggiorare la qualità del sonno, inducendo stati ansiogeni (ortosonnia) legati ai parametri entro i quali è stabilito un riposo ottimale. Una persona con rilevazioni, durante la notte, diverse da quelle che certificherebbero il buon sonno, potrebbe trovarsi nella condizione di valutare l’ipotesi dover cambiare le proprie abitudini, anche se sente di aver dormito bene e di non avere, riguardo al sonno, alcun tipo di problema (problemi legati all'insonnia, all'iperinsonnia o allo stress derivante da un cattivo riposo).

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Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2019
4 minuti di lettura

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