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Esperto Risponde

Approccio plurifarmacologico

Salve,ho 36 anni ed iperteso!...nei primi giorni di dicembre ho avuto una crisi ipertensiva, senza sintomi particolari, che mi portò ad essere ricoverato presso il reparto di medicina d'urgenza dell'ospedale della mia città. Alla dimissione mi fu prescritta una terapia a base di amlodipina 5 mg die e alprazolam 5 mg la sera ed altri esami atti ad escludere l'origine secondaria della mia ipertensione. Copletati tutti gli accertamenti vien fuori che sono sano come un pesce!...si tratta di ipertensione essenziale! Da allora, su consiglio del mio medico di base, ho sempre monitorato i miei valori pressori che comunque non vogliono sapere di scendere( sempre sui 150\95 e a volte 160\100). Vorrei fare notere, che quando mi recai presso una struttura privata ad eseguire l'ecodoppler alle arterie renali, in quanto per le vie pubbliche se ne parlava a Maggio, un mio amico che lavora presso quella struttura, sottopose il mio caso ad un medico del luogo che si occupava proprio di ipertensione, quest'ultimo manifestò una certa perplessita sulla terapia, in quanto sosteneva il perchè del Norvasc invece di un ACE inibitore. Per farla breve, oggi mi sono recato alla visita che mi era stata fissata al momento della dimissione, presso il centro per l'ipertensione dell'ospedale dove ero ricoverato, il dottore dopo avermi "catechizzato" sullo stile di vita che avrei dovuto tenere da ora in avanti, misurato nuovamente la pressione(140\110) mi ha prescitto una nuova terapia: Norvasc 10 mg die, Triatec 5mg die pom. , fissandomi inoltre un ABPM per il 26\3\07 con successiva visita. Gradirei un Vs. parere, in quanto l'affermazione del Medico della struttura privata riguardo all'utilizzo di calcioantagonisti, mi ha messo un attimo in confusione, infatti proprio oggi il Medico che mi ah visitato mi ha raddoppiato la dose...a questo punto non so a quale dei due dare retta!
Risposta del medico
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La sua ipertensione necessita purtroppo di un approccio plurifarmacologico, sia perché tende ad esprimersi accessualmente sia perché non sembra rispondere a trattamenti anche ben orie3ntati.
In parte posso essere d’accordo sul fatto che il farmaco da testare per primo debba essere l’ace-inibitore (non perché più efficace, ma perché dotato di una serie di effetti collaterali positivi che lo fanno preferire agli altri: tuttavia visto che questo le è stato aggiunto (il Triatec lo è) trovo corretto, se non vi sono gli effetti collaterali dei calcio-antagonisti (in particolare gli edemi alle gambe), tenuto conto dei suoi attuali valori pressori, incrementare anche la posologia del calcio antagonista.
Ugualmente corretto mi pare il voler valutare i risultati del trattamento farmacologico a breve scadenza: in sintesi credo che il collega che è uno specialista dell’ipertensione stia conducendo correttamente il suo caso
Risposto il: 06 Febbraio 2007