Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
decorazione 1
decorazione 2
decorazione 3
decorazione 4
decorazione 5
decorazione 6
circle
circle
Esperto Risponde

attenti al potassio

Da qualche mese sono costretto a prendere alcuni medicinali per varie problematiche.In particolare Ramipril 10 e Atenololo 25 per l'ipertensione, Propafenone 425 (2 compresse al giorno) per prevenire la fibrillazione atriale e esomeprazolo 40 per curare una esofagite da reflusso. Prendo inoltre una cardioaspirina 100 come antiaggregante.Il problema è che da quando prendo questi medicinali soffro di parestesie continue alle mani e ai piedi. Le parestesie sono meno intense la mattina e la notte mentre tendono a diventare più fastidiose la sera.Il mio medico curante sostiene che sia il Ramipril a provocarmi queste parestesie e me lo ha sostituito con un sartano (Olmesartan). Oggi è una settimana che prendo il sartano ma le parestesie ci sono ancora (è troppo presto per trarre conclusioni?).La mia domanda è: è possibile che uno dei farmaci che assumo possa essere direttamente responsabile delle parestesie?Il mio medico ritiene che non sia necessaria per ora una visita neurologica, secondo voi è giusto aspettare?Grazie in anticipo a chi mi risponderà
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
caro Signore, non essendo un cardiologo ho difficoltà ad orientarmi sui moltiplici effetti dei farmaci da lei assunti, in particolare su quali possano essere i responsabili delle sue parestesie. Penso anche io che la visita neurologica darebbe poche informazioni al riguardo, a meno che alle parestesie non si associno altri segni obiettivabili (fascicolazioni muscolari, perdita di sensibilità cutanea, ect). Tra il Ramipril e il Propafenone, c'è un nesso legato alla loro azione (con meccanismi diversi) sul ricambio ionico, in particolare sul sistema sodio-potassio, che è uno dei bersagli della terapia cardiologica ma anche potenzialmente fonte di disturbi dell'eccitabilità dei nervi periferici. Da qui l'ipotesi che qualche particolare combinazione di eventi abbia provocato il disturbo è molto verosimile. Purtroppo, a quanto ne so io, oggi non è disponibile una tecnologia per appurare con certezza questi fenomeni, perchè se pure i dosaggi sierici degli ioni sodio, potassio, calcio, ect risultano normali possono rimanere alterati gli scambi di questi ioni a ridosso dei terminali nervosi. Quindi si è un pò costretti ad andare per "prove e tentativi", cambiando farmaci, sempre però garantendo l'efficacia terapeutica sul principale problema, cioè quello cardiaco. Nel territorio ci sono diversi centri specializzati nello studio del ritmo cardiaco (ritmologia): potrebbe essere una buona idea chiedere un consulto lì. Saluti
Risposto il: 05 Maggio 2011