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Buon giorno, è da tempo che soffro di aritmia

Buon giorno, è da tempo che soffro di aritmia (battiti veloci). In certi periodi i disturbi sono piu' frequesti ed in altri quasi inesistenti. In questo periodo sono abbastanza insopportabili. Alcuni mesi fa ho fatto ecg sotto sforzo e ecocardiodoppler (spero di aver scritto bene) con esito negativo. Sotto sforzo addirittura le condizioni miglioravano. E' importante dire che sono circa due anni che non ho le mestruzaioni regolari, dal momento che sto entrando in Menopausa. Mi chiedo quanto siano importanti, per questa sintomatologia, i continui sbalzi ormonali che, in questo periodo, stanno anche originando una acuta tensione mammaria. Inoltre chiedo se qualche altre tipo di Infiammazione e di che genere, potrebbe originare un acceleramento del battito cardiaco. premetto che somatizzo molto ogni cosa che mi accade e questa mancata soluzione di questo problema mi sta, anch'esso creando Ansia. Gradirei di "cuore" una Vs. risposta che mi aiuti a capire il percorso più giusto da effettuare. Grazie. Lorella/Marche.
Risposta del medico
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Purtroppo non è stata molto chiara sul termine aritmia. Se si tratta solamente di battiti veloci, e cioè di quella che chiamiamo tachicardia sinusale, e l’ecg da sforzo e l’eco sono normali, il problema non è cardiaco; non vi è parimenti alcuna infiammazione che può fare accelerare i battiti (però la tachicardia è normale con la febbre). Un problema ormonale potrebbe in realtà essere la causa del disturbo, per cui La invito a verificare col ginecologo l’opportunità di una terapia sostitutiva. Un altro esame utile è il dosaggio degli ormoni tiroidei, che potrebbero dare anch’essi questi sintomi. Se tutto è negativo, rimane solamente la spiegazione di una somatizzazione, cioè di un disturbo di natura ansiosa, per cui esistono terapie specifiche farmacologiche e non. Se invece dovesse essere stata obiettivata una aritmia vera e propria, ad esempio una fibrillazione atriale, una tachicardia parossistica sopraventricolare od altro, la invito a farsi seguire da un cardiologo che saprà ben precisare l’iter diagnostico e terapeutico.
Risposto il: 28 Settembre 2005