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Claustrofobia

Egr. Dottore, ho 33 anni, sono alto 1,79 m e peso circa 113 Kg. Circa 3 anni a causa di extrasistole ho fatto un eco e mi è stato detto che avevo le sezioni sinistre del cuore leggermente dilatate e un lieve rigurgito della mitrale. Ora a distanza di 3 anni dopo che ogni anno ho fatto un eco di controllo e la situazione e rimasta praticamente invariata ho cambato medico che nell'ultimo eco ha riscontrato quanto segue. Ventricolo sinistro telediastole: 58 mm; ventricolo sinistro telesistole: 42 mm; Frazione di accorciamento: 27%; Setto intraverticolare: 11 mm; Parete posteriore: 10 mm; Atrio Sinistro: 44 mm; Aorta 42 mm; Ventricolo dx telediastole: 33mm; FE :52%. Atrio sinistro dilatato. Con la seguente diagnosi: Ventricolo sinistro ai limiti alti con normali spessori e funzione sitolica ai limiti bassi (Volume TD 131 ml; volume TS 59 ml). Ventriclo dx lievemente dilatato con ipercogenicità della parete libera e funzione conservata (TAPSE 21 mm). Normale il Pericardio. Lieve Insufficienza mitralica e tricuspidale. In sostanza questo nuovo medico a differenza degli altri che ho seguito fino all'anno scorso ha riscontrato delle dilatazione del ventricolo dx e lieve insufficienza tricuspidale che non mi erano mai state dette e mi ha consigliato una risonanza magnatica cardiaca per escludere una eventuale dispasia aritmogena del ventricolo destro. E possibile che le cavità destre si siano dilatate nel giro di un anno e mezzo? Dato che la risonanza è un esame piuttosto impegnativo soprattutto per chi soffre di claustrofobia come me ed ho letto che non è possibile farlo nel "tubo" aperto e che dura circa 1 ora vorrei sapere che ne penasate della mia situazione in generale e nello specifico se è proprio necessario fare tale esame. Che significa ipercogenicità della parete? saluti e grazie.
Risposta del medico
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In realtà la risonanza magnetica non è un esame particolarmente impegnativo. Infatti a differenza di altri esami non comporta l’assunzione di radiazioni (come ad esempio richiederebbero una TAC cuore oppure una scintigrafia miocardia, che sono altri esami che le potrebbero essere richiesti: si tratta di un particolare non del tutto trascurabile, soprattutto data la sua giovane età). Inoltre non richiede l’assunzione di mezzo di contrasto (che invece richiederebbe ad esempio una TAC). Inoltre la RMN cuore è molto meno operatore-dipendente, a differenza dell’ecocardiogramma, che ha invece una certa variabilità a seconda del medico che esegue l’esame (e questo purtroppo è uno dei limiti della metodica). L’unico vero problema della RMN è appunto la claustrofobia. Ma in considerazione della sua giovane età e del quantitativo di informazioni che le potrebbe derivare, il mio consiglio è di eseguire l’esame. Puo’ chiedere di assumere un tranquillante prima dell’esame.
Risposto il: 12 Aprile 2006