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Esperto Risponde

Continuare l'assunzione

PREMESSA 1.
Ho 45 anni.
Nel maggio 2002 mi è stata impiantata, per via femorale, un’endoprotesi aortica (tratto istmico) a causa di dissezione da trauma (incidente stradale). Si tratta di uno stent (relativamente) nuovo, esperienza decennale, che non richiede, peraltro, l’assunzione di farmaci anticoagulanti o antiaggreganti. Mi sottopongo a esami periodici (AngioTAC), con esito sempre regolare: la protesi è ben salda.
La pressione sanguigna del braccio sx è inferiore di 30 mg di mercurio rispetto al braccio dx (90 il sx, 120 il dx).

PREMESSA 2. Sia per cautela, sia perché ogni tanto avverto un forte dolore lungo l’intero braccio sinistro, lo scorso gennaio ho voluto sottopormi a un ecodoppler ai vasi sovraortici (esame ripetuto in precedenza, e refertato con la rilevazione di “furto di succlavia” e assi carotidei con percorso tortuoso). Ho fatto l’esame presso l’ospedale della mia città, convinto – furto di succlavia a parte – che anche stavolta tutto sarebbe stato ok.
Invece, ecco la diagnosi sorprendente:
Vasculopatia arteromasica di natura dismetabolica prevalentemente a carico dell’asse succlavio-carotidea di sx, con stenosi di circa il 30%...
Terapia: Vessel (ossia un anticoagulante, non so se ho trascritto bene) 2 cp. X 2 per mesi 4.

Non mi sono fidato del referto e, preoccupatissimo, mi sono rivolto a un Centro più autorevole.
Diagnosi (ecodoppler vasi s.a.): Impianto di EGS toracica con obliterazione della succlavia sn… Non lesioni parietali emodinamicamente significative o considerabili a rischio tromboembolico a carico delle carotidi comuni, interne ed esterne. Non lesioni stenosanti a carico della succlavia dx; obliterazione della succlavia sx, con sindrome da furto…
Terapia: Cardioaspirin 100 mg 1 cp…..

Non contento (ho un bimbo di 17 mesi e un altro è in arrivo…, dopo cinque anni di matrimonio vissuti fra ospedali e interventi chirurgici a causa di altre complicanze che qui tralascio), mi sono rivolto, privatamente, a una voce ancora più autorevole.
Esito: la succlavia è coperta (chiusa?) dalla protesi; ciò genera il “furto”, indi la differenza pressoria, ergo il dolore al braccio, che, finché non ricorrente e invalidante, non giustifica la necessità di un intervento.
Il tutto in poco più di cinque minuti, con lui che mi guarda con la puzza sotto il naso, come se fosse infastidito (!!!), senza nemmeno toccarmi con un dito ma solo visiondando una TAC del giugno 2006, a fronte di esami di qualche settimana fa… Un responso sicuramente non attuale, non fondato su alcun esame diagnostico (non ha degnato di uno sguardo il tracciato dei precedenti ecodoppler)…. Gli chiedo: “Devo continuare a prendere la cardioaspirin?”. Risposta: un cenno del capo da sinistra a destra e viceversa (!!!...), come a non volersi impegnare a pronunciare un espresso “no”, , poi mi chiede “ma questo ecodoppler l’ha fatto prima o dopo la TAC?”, gli rispondo “dopo” (glielo avevo già detto, anzi era evidente…), lui cambia espressione, ma poi si riprende. Dopodiché una bella sommetta (io ringrazio pure) e via!
Confesso che gli ho dato retta e non la sto prendendo, la cardioaspirin, ma mi restano molti dubbi, molte preoccupazioni, molte domande: mi conviene assumerla?, a che cosa serve precisamente?, perché un medico me l’ha prescritta (dopo un serio ecodoppler) e quest’ultimo (non saprei su quale base) invece no?
Vorrei un consiglio.
Grazie.

Risposta del medico
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La Cardioaspirina serve a ridurre l’aggregazione delle piastrine che sono responsabili della formazione dei trombi. Considerando la presenza dello stent e dei problemi vascolari è prudente continuare ad assumerla
Risposto il: 27 Febbraio 2007