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Esperto Risponde

Danno d'organo

Ho 68 anni, dall'agosto 2003 mi sto curando per l'ipertensione arteriosa. Dopo 2 piccoli malori sono stata sottoposta a Elettrocardiogramma ed ecocardiografia. I risultati sono questi: A) da elettrocardiogramma: ritmo sinusale-blocco di branca sinistra completo; B) da ecocardiografia a riposo: cardopatia ipertensiva-ipertrofia concentrica del Ventricolo sinistro,che presenta Funzione sistolica globale ai limiti inferiori della norma in ventricolo globoso con disfunzione diastolica di primo grado. Pressione sistolica polmonare di 24 mm/hg. La diagnosi è stata: ipertensione arteriosa con danno d'organo. La terapia raccomandata che sto seguendo è: 1) cotareg 160/12,5 mg 1 compressa alle ore 8.00, 2) nebilox 5 mg 1 compressa alle ore 19.00. nel mese di maggio 2005 ho fatto anche una ecografia addominale che dice: parenchimi renali di dimensione entro i limiti della norma rispetto alla costituzione della paziente (maggior diametro di circa 10 cm. a dx e 11 a sx) senza evidenti alterazioni dei profili dell'ecostruttura e dello spessore. Non segni di dilatazione delle vie escretici intrarenali. Per quanto valutabile ecograficamente, non evidenti tumefazioni anomale in sede surrenalica o nella cavità addominale, nè segni di versamento libero peritoneale. Per quanto visualizzato non evidenti alterazioni del parenchima epatico, pancreatico e sprenico. Irregolarità parietali aorto-iliache senza evidenti dilatazioni aneurismatiche. Vi prego cortesemente di spiegarmi la mia reale situazione clinica con i rischi ai quali vado incontro. Ringraziandovi anticipatamente, porgo distinti saluti, Annnamaria. Udine.
Risposta del medico
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Lei è affetta da una cardiopatia ipertensiva con i segni ecocardiografici di una dilatazione con iniziale riduzione della funzione di pompa. La terapia che sta facendo è mirata a contenere la pressione arteriosa e la dilatazione del ventricolo sinistro. Le irregolarità aorto-iliache non sono da preoccupare. E’ importante che in futuro lei si sottoponga a controlli periodici (ogni 6 mesi) per mantenere una situazione clinica stabile.
Risposto il: 16 Gennaio 2006