L'omotossicologia è una costola dell'omeopatia, in cui tuttavia si mantiene per lo più un approccio localizzato alla patologia, a differenza dell'omeopatia vera, che la considera sempre e solo l'aspetto più evidente di un disordine funzionale di tutto l'organismo. Questa maniera di accostarsi alla persona permette di rispettarne la reale complessità psicofica, e di applicare le terapie senza un'azione esclusivamente diretta alla malattia, che comporterebbe al più la palliazione-soppressione dei sintomi, la quale, qaundo eccessivamente ripetuta nel tempo, altera i normali meccanismi di difesa dell'organismo ledendo quella sua intrinseca tendenza a portare tutto ciò che gli è nocivo all'esterno e in superficie. Drenare inoltre le tossine, come fa l'omotossicologia, senza ripristinare i normali processi vitali dell'organismo, agendo nel rispetto dello stesso, significa affaticare ancor di più una funzione comunque già iperattiva, col rischio di provocarne un danno indotto dall'uso scriteriato di sostanze dalla supposta azione terapeutica.